La sigaretta è sempre più femmina. Ed è allarme. Sul boom della diffusione del fumo fra le donne è l'Onu, che fornisce anche cifre choc: oltre un milione e mezzo di morti l'anno. Sempre più donne infatti sono fumatrici e in molti paesi nelle fasce d'età più giovani hanno già raggiunto i maschi. Tanto che ormai sono 200 milioni le donne dipendenti da tabacco nel mondo, con un milione e mezzo di decessi ogni anno che potrebbero arrivare a 2,5 milioni nel 2030.
L'allarme è stato lanciato dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, in un messaggio in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, incentrata su «Genere e tabacco: in particolare, il marketing mirato alle donne». «Sebbene meno di una donna su dieci fumi - scrive Ban Ki-Moon - questo dato indica una stima di circa 200 milioni di donne fumatrici nel mondo. Inoltre, tale numero potrebbe aumentare, dato che l'industria del tabacco sta investendo pesantemente in pubblicità che hanno come obiettivo le donne e associano l'uso del tabacco alla bellezza e all'emancipazione». Tutti i governi, esorta il segretario generale, «devono agire per proteggere le donne da pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco, come concordato nella Convenzione quadro dell'Oms sul controllo del tabacco». La Convenzione, inoltre, «esorta i governi a proteggere le donne dal fumo passivo, specialmente in quei Paesi dove le donne si sentono impossibilitate a proteggere se stesse e i loro figli. Come dimostrano i dati dell'Oms, delle 600 mila persone che muoiono ogni anno per fumo passivo, circa due terzi sono donne».
Nel mondo - dicono i dati dell'Onu - più di 1,5 milioni di donne muoiono ogni anno per consumo di tabacco. La maggior parte di questi decessi si verificano in Paesi con reddito medio-basso. «Senza un'azione concertata, tale numero potrebbe crescere fino a 2,5 milioni di donne entro il 203».
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