Funghi «magici» in serra

C’è chi li chiama «funghi magici», sono degli allucinogeni e, di solito, gli «appassionati» del genere se ne fanno una «riserva» al ritorno da viaggi di «svago» in quel di Amsterdam. L’altra notte, gli agenti delle volanti «10» e «BetaComo 1» ne hanno, però, scovati a migliaia nell’appartamento intestato al nonno di un pregiudicato 31enne di Grottaferrata, in via San Vincenzo de’ Paoli a Monteverde. Non solo. Nella casa hanno trovato tutto l’occorrente per la coltivazione di «Cambodia» e «Orissan» in serra: semi di grano, verniculite, fibra di cocco, per la proliferazione delle spore, e strumenti per l’essiccazione e il confezionamento. Un business fiorente (circa 30 euro per una decina di funghi) per Simone D. A., sorpreso intorno alle 4 di sabato a cederne una partita a un 22enne della zona sulla Circonvallazione Gianicolense. Uno scambio che non è però passato inosservato ai poliziotti che, quindi, hanno proceduto alla successiva perquisizione. Simone è finito di nuovo dietro le sbarre per coltivazione, produzione, fabbricazione, estrazione e spaccio di sostanze stupefacenti.

«Ultimamente - spiegano gli investigatori - i controlli alla frontiera si sono fatti più severi. La tendenza è quella di produrre da sé gli allucinogeni, magari importando spore più difficili da stanare per i cani anti-droga».

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