Come funziona il sistema della vecchia liquidazione

Come nasce
La svolta nella storia del Trattamento di fine rapporto porta la firma del centrosinistra con la Finanziaria 2007. La riforma delle pensioni varata dal governo Prodi, con Tommaso Padoa-Schioppa ministro dell’Economia, stabilisce infatti che i lavoratori possono scegliere se destinare il proprio Tfr «maturando» a un fondo di previdenza integrativa oppure lasciarlo inoptato, come si dice con termine tecnico.
Come funziona
Il destino del Tfr inoptato è diverso a seconda delle dimensioni dell’impresa in cui si lavora. Se i dipendenti sono meno di 50, infatti, il denaro rimane nelle disponibilità dell’azienda, che può utilizzarlo per autofinanziarsi. Nelle imprese con più di 50 lavoratori gli accantonamenti destinati ai Tfr vengono riversati in un apposito Fondo della Tesoreria dello Stato, gestito dall’Inps, destinato a finanziare una serie di investimenti.
Quanto vale
Il Tfr che le imprese versano al fondo Inps è di circa 6 miliardi di euro. Di questi, la metà - ossia 3,1 miliardi - verranno girati al Tesoro, secondo quanto prevede la Finanziaria attualmente in discussione, e utilizzati, anziché per investimenti, a copertura della spesa corrente: in particolare serviranno per finanziare il Patto sulla salute, cioè la spesa sanitaria.
Che cosa cambia
Per i lavoratori nulla.

Nessuno «scippo della liquidazione»: sono infatti le aziende a rimanere responsabili del Tfr, la cui erogazione continua ad essere garantita oggi come ieri, come ha precisato anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. La differenza riguarda l’utilizzo dei fondi gestiti dall’Inps: finanziare la spesa corrente, anziché per gli investimenti.

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