«C'è troppa generosità e leggerezza nell'elargire i permessi a criminali pregiudicati che dovrebbero rimanere in carcere, sono episodi che non fanno bene alla popolazione e alle forze dell'ordine che fanno il loro lavoro». Non usa certo giri di parole il generale di corpo darmata Gianfrancesco Siazzu, comandante interregionale dei carabinieri, nel commentare la sparatoria dellaltra sera a Cusano Milanino. Lalto ufficiale (nella foto) è andato al Sacco a fare visita a Francesco Castronovo il militare ferito da Michele Trotta. Il bandito (insieme al complice Gino Amenta, rimasto ucciso nel conflitto a fuoco) aveva appena assaltato un supermercato in via Isonzo. Trotta, dalla cui pistola sono partiti i colpi che hanno ferito il carabiniere, stava scontando 10 anni a Bergamo per una serie di rapine, ma da dicembre usufruiva della semilibertà: usciva alle 7.30 per andare a lavorare in una cooperativa per rientrare in carcere alle 22. Salvo il fine settimana quando poteva addirittura dormire dalla mamma a Nova Milanese.
Una polemica sicuramente destinata a rimbalzare sulla scena politica nazionale, visto che il ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli ha già chiesto la revisione delle norme che regolano la concessione di premi e benefici ai detenuti.
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