Il caso dei celiaci che mangiano di più

Non solo terzo valico. Ieri il consiglio regionale ha discusso di tossicodipendenze, celiachia, Sopraelevata e centrale per gli acquisti in sanità. Il tema della prevenzione delle tossicodipendenze è stato sollevato da Raffaella Della Bianca del gruppo misto, che ha chiesto all'assessore alla sanità Claudio Montaldo cosa intende fare la Regione in proposito. L'assessore ha risposto che già esiste un tavolo di confronto tra tutti i soggetti che si occupano di dipendenze, da alcol a droga e così via, ma secondo la Della Bianca «è necessario fare comunque di più». Il tema della celiachia è stato portato in discussione invece dal consigliere della Lega nord Francesco Bruzzone, che ha presentato un'interrogazione (sottoscritta anche dagli altri colleghi del Carroccio Edoardo Rixi, e Maurizio Torterolo) sull'assistenza sanitaria integrativa di cui usufruiscono i soggetti celiaci, chiedendo alla giunta di «uniformare a quella già percepita dai maschi adulti la quota mensile a sostegno del fabbisogno alimentare delle donne di età superiore ai dici anni». «Le donne infatti hanno contributi minori», ha detto Bruzzone, sentendosi tuttavia rispondere dall'assessore che la Liguria non ha intenzione di discostarsi da quella che è la normativa nazionale, che prevede più contributi per gli uomini. Inoltre secondo Montaldo le associazioni di celiaci chiedono altre modifiche alla legge, come per esempio il superamento dei buoni cartacei.

Ma Bruzzone non si è dato per vinto: «C'è un'altra Regione che ha agito in tal senso, anche contravvenendo alla normativa nazionale ed è la Puglia, dove i contributi per uomini e per donne sono stati equiparati. Chiediamo che la Liguria faccia altrettanto».

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