E dalle veline del consiglio regionale sparì la nomina scomodaGiallo sul capo di gabinetto di Monteleone

Nel resoconto scritto dei lavori del consiglio fatto dall'Agenzia di stampa della Regione sparisce misteriosamente una parte. Quella che riguarda il «caso» Serini. Per il resto l'ordine è lo stesso e rispecchia la sequenza degli interventi così come in aula: Marco Melgrati, capogruppo Pdl che prende la parola per primo, Alessio Saso, altro consigliere piediellino che lo segue, Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord che si aggiunge e Raffaella Della Bianca, capogruppo dei Riformisti Italiani che chiude il cerchio. Ma nella versione spedita da via Fieschi martedì sera agli organi di informazione, manca proprio la storia della recente nomina di Afra Serini a capo di gabinetto del presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone.
Incarico sulla cui «opportunità politica» è stata proprio la minoranza a sollevare il problema in aula, visto che la Serini è la moglie del magistrato che sta indagando su alcuni consiglieri per contatti con l'ndrangheta. Alberto Lari è il pm che sostiene l'accusa nei confronti di Aldo Praticò e Alessio Saso, ai quali il 27 giugno 2011 viene recapitato l'avviso di conclusione indagini, al contrario dell'altro nome eccellente, Rosario Monteleone, citato da uno dei presunti boss finiti in manette. Ma di questa vicenda che ha occupato parte della discussione dell'assemblea, nella velina dell'agenzia di stampa non viene fatto accenno.

Scompare dalle dichiarazioni di Rixi che pure aveva chiesto che qualcuno relazionasse in aula sul fatto, scompare dalle dichiarazioni di Saso, e viene omessa da quelle di Della Bianca che rompendo gli indugi e aveva espressamente parlato della nomina della Serini «moglie del magistrato che sta indagano su alcuni consiglieri». Una svista di tutti e quattro gli addetti alla comunicazione o un'altra «curiosa» coincidenza? GG

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