«Ecco perché lascio Capurro per Campodonico»

«Ecco perché lascio Capurro per Campodonico»

(...) Proviamo a spiegarlo agli elettori.
«È vero che, in occasione dei precedenti cicli amministrativi, ho sostenuto pesantemente Capurro. Per me rappresentava, innanzi tutto, la figura nuova, in grado di cambiare in meglio, di dare una svolta alla città».
Le ragioni?
«Molto semplici: lui era ed è un eccellente imprenditore, non un politico di professione. Lo conosco e lo apprezzo da quarant’anni, sapevo che era preparato».
Invece...
«Pur confermano le sue doti, ho dovuto prendere atto che ha assunto, fin da subito, posizioni d’urto, in particolare con i suoi assessori. Un po’ come Medea che ha ucciso i suoi figli... Tali posizioni hanno portato allo scontro e alla caduta della giunta. A danno, in fin dei conti, della città».
Colpa del carattere?
«Diciamo che quello che può andar bene in un’azienda, in politica non funziona. In politica ci vuole capacità di mediazione, a volte il compromesso. Naturalmente, per il bene della causa comune».
Capurro si è presentato una seconda volta.
«E ha fallito ancora. Ma alle prossime elezioni si presenta per la terza volta».
Un momento: non risulta.
«Be’, è chiaro che dietro il candidato sindaco Giorgio Costa c’è Capurro. Non facciamoci ingannare dalle apparenze».
Quindi?
«Quindi io dico: errare è umano, perseverare tre volte è diabolico».
Meglio orientarsi altrove. A favore di Campodonico.
«Ha dimostrato, da sindaco, di fare bene. Ha esperienza amministrativa e professionale, come avvocato. Mi dà fiducia per il futuro».
Specie se ci saranno collaboratori all’altezza.
«Verissimo. Per questo vedo con altrettanta fiducia la partecipazione della lista “Energia nuova“, composta da tanti giovani, ma già affermati esponenti moderati, in grado di incalzare il sindaco con proposte e istanze concrete».
Capolista è suo figlio Enrico.
«Ha voluto impegnarsi per la sua città, e mi fa piacere. Ma insieme a lui ci sono tanti come lui all’altezza della situazione.

Non sono figli di papà, come qualcuno li ha tacciati, anzi. Con loro e con Campodonico, insomma, si può continuare nella via del cambiamento».
E lei, avvocato Romanelli?
«Se credono, sono disponibile a dare una mano. Dall’esterno, ma con assoluta convinzione».

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