Patenti nautiche senza corso, 17 indagati

Continua a franare la collina che sovrasta la «Via dell'Amore», alle Cinque Terre, travolta lunedì mattina da un crollo che ha ferito quattro turiste australiane. La spettacolare passeggiata a mare, tra Manarola e Riomaggiore, è ovviamente chiusa al transito fino a nuovo ordine, mentre restano ricoverate in ospedale a La Spezia e Genova due delle donne ferite in modo più grave. Intanto i Comuni delle Cinque Terre proseguono l'attento monitoraggio delle pareti rocciose sull'intera rete dei sentieri del Parco per verificarne la sicurezza, raccomandando comunque la massima prudenza sia ai residenti, sia ai visitatori. Nelle ultime ore sono stati diffusi messaggi via radio e con cartelli sui sentieri rimasti aperti, soprattutto in previsione di episodi di maltempo in zona. Inoltre i responsabili del Parco informano che sono state rafforzate le attività di ricognizione. Attualmente, oltre alla Via dell'Amore, è stato vietato al transito anche il sentiero Azzurro nel tratto compreso tra Monterosso e Manarola. «Si ricorda infatti -si legge in una nota- che la percorrenza sui tracciati del Parco nazionale delle Cinque Terre dovrà sempre avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di persone dotate di buona pratica escursionistica».
Nel frattempo, sulla frana e le sue cause specifiche continuano anche le prese di posizione degli esponenti istituzionali: «Quanto accaduto sulla Via dell'Amore era imprevedibile - sostiene ad esempio l'assessore all'Ambiente della Regione Liguria, Renata Briano , a margine della seduta del Consiglio regionale -, ma ci mette di fronte ai grandi rischi del dissesto idrogeologico, che va affrontato, come sostiene il ministro Corrado Clini, con un grande piano di prevenzione nazionale, che dovrà tenere conto la “fragilità“ della Liguria». Aggiunge il presidente dell'Ente Parco Cinque Terre, Vittorio Alessandro: «Si è trattato di un evento che ci costringe e “rileggere“ il nostro territorio.

Questo territorio - insiste Alessandro - ha bisogno di essere “riletto“ perché ha subìto trasformazioni profonde. La sicurezza deve prevalere su ogni altro aspetto. Solo così si tutela anche il turismo. Il Parco è e deve diventare sempre di più una casa comune nel nome della protezione dell'ambiente».

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