Rivolta contro le prediche di don Farinella

È una vera rivolta quella che segue l'ennesima, volgare serie di insulti rivolti da don Farinella a Silvio Berlusconi dai microfoni della radio di Stato. Su RadioRai, la trasmissione «La Zanzara» ha concesso al prete genovese lo spazio per improperi e auguri di morte al leader Pdl. Le reazioni non si sono fatte attendere. Gianni Plinio, vice coordinatore metropolitano Pdl, ha chiesto l'intervento dell'Arcivescovo di Genova card. Angelo Bagnasco: «Le gerarchie ecclesiastiche devono censurare e silenziare don Farinella. Ha superato ogni limite di decenza. È, infatti, un predicatore non già di carità cristiana bensì di divisione e di odio. Con le sue cicliche farneticazioni che giungono fino al punto di augurare la morte al prossimo, che in questo caso si chiama Silvio Berlusconi, il Farinella si pone obiettivamente al di fuori della Chiesa cattolica e diventa impresentabile. È proprio vero che il peggio non è mai morto: pensavamo che il peggiore fosse don Andrea Gallo fino a che non abbiamo visto all'opera don Farinella». Numerose anche le telefonate giunte in redazione da parte dei lettori. Tra i più infuriati c'è Luigi fassone, di Camogli: «Il “prete di strada” di riserva (quello in carica è don Andrea Gallo) Paolo Farinella, che in passato, quando Berlusconi era al potere, gli aveva dedicato affettuose attenzioni (auspicava per lui i laogai cinesi) adesso che quello è fuori dal potere perché acciaccato e acciaccato perché fuori dal potere lo gratifica con vieppiù affettuosi auguri. Oltre a considerazioni volgari anche nelle espressioni.

Ora, una considerazione: le invettive, specialmente se pronunciate da un tizio che, nonostante codeste, veste ancora l'abito talare, rischiano di trasformarsi in barzelletta. E un auspicio: che il cardinal Bagnasco, libero finalmente dagli impegni governativi (i colloqui con l'esploratore Bersani) possa rivolgere al mio conterraneo un po' «fuori di testa» qualche benefica gentilezza».

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