È battaglia su tutti i fronti per salvare i teatri liguri. «L'Archivolto viva» è stato lo striscione srotolato ieri in consiglio comunale a Genova dai lavoratori del Teatro dell'Archivolto come protesta perché «da febbraio non ricevono più lo stipendio e non vedono a breve prospettive certe». Circa 20 i manifestanti che hanno indossato delle magliette bianche con la scritta «lavoratori» per chiedere investimenti pubblici a sostegno della cultura. «La nostra situazione lavorativa sta diventando sempre più precaria - hanno denunciato - con mensilità arretrate e l'avvio dei contratti di solidarietà. Noi con la cultura mangiamo e come tutti i lavoratori abbiamo bisogno dello stipendio per vivere».
Intanto è confermata per oggi, a partire dalle 19 e 30, la «Sagra urbana» per affermare che «l'Archivolto e il Modena devono vivere». Cibo, danze e musica in piazza Gustavo Modena e in via Bruno Ghiglione daranno vita a «una festa per Sampierdarena e il suo teatro». Gli organizzatori annunciano «torte di verdura e vino bianco a 5 euro a cura del ristorante Dammideltu, acciughe fritte vino bianco a 5 euro a cura del ristorante La Botte, tortillas e birra o sangria a 5 euro a cura del Caffè Teatro Modena, dj set a cura di Guido Sarpero aka dj Caipirinha».
Fermento anche a Camogli, a favore del Teatro sociale. In particolare, il consigliere regionale del Popolo della libertà, Roberto Bagnasco, ha presentato un'interpellanza «per conoscere i motivi dell'incomprensibile ritardo nell'erogazione del finanziamento a favore del teatro che doveva seguire alla presentazione formale del piano economico-finanziario con l'indicazione delle quote di cofinanziamento necessarie alla copertura finanziaria dell'intervento».
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