Probabile. Quasi certo. Che il 2 novembre scorso, imbarcato sullaereo dalla polizia insieme ad altri tre connazionali causa decreto di espulsione e allontanamento immediato firmato dal prefetto Gian Valerio Lombardi, lui si sia pure rallegrato al pensiero che il governo italiano, a spese dei propri contribuenti, lo stava rimandando al suo Paese, Bucarest, Romania. Un viaggetto imprevisto, ma sicuramente gradito al nostro romeno 50enne fermato qualche giorno prima per le strade di Milano. Anche perché, la «pericolosità sociale» del soggetto desunta dai suoi precedenti - che permetteva lapplicazione immediata del decreto di emergenza varato dal governo proprio dopo lomicidio di Giovanna Reggiani a Roma - non è che proprio obbliga a restare per sempre in patria. Oddio, in realtà bisognerebbe restarci e non tornare più in Italia, ma ormai (in Italia) cosè «per sempre»? Così, nella notte tra lunedì e martedì, i poliziotti di una volante hanno ritrovato il «soggetto ad alta pericolosità sociale» che vagava sotto la Madonnina. Dopo qualche controllo hanno scoperto che sì, era proprio lui, uno di quei primi quattro allontanati. Così lhanno denunciato per inottemperanza al decreto e lhanno lasciato andare. Ma, in casi come questo non era previsto lallontanamento immediato del soggetto?
«Questo la dice lunga sulla serietà con cui sono stati definiti in maniera incontrovertibile i vari aspetti del decreto di allontanamento varato dal governo. Che non ha senso applicare se non si prevede, a sostegno, una politica di restrizioni sul possibile rientro in Italia dei soggetti espulsi» dichiara con convinzione il vice sindaco Riccardo De Corato, già autore di uninterrogazione parlamentare sul problema nel novembre 2006.
«Adesso che altri nove Paesi sono entrati nellarea Schengen, quella che sancisce la libera circolazione di merci e persone, la politica di restrizione che regolamenti in maniera severa, prevedendo larresto per diversi anni, degli stranieri che delinquono, è più che mai necessaria. Altrimenti questi allontanamenti rischiano di diventare veri e propri viaggi turistici a spese dello stato italiano!» dice De Corato.
«Solo una legislazione dura è il vero deterrente - conclude il vice sindaco -. Pensate che i romeni si sognerebbero di tornare in Italia così in fretta se solo sapessero di rischiare, ad esempio, 10 anni di galera?».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.