Ginecologi picchiati perché visitano le donne musulmane

da Parigi

Il Collegio nazionale di ginecologia e ostetricia francese (Cngof) denuncia l’integralismo islamico nelle corsie degli ospedali dopo il ripetersi di episodi di violenza contro ginecologi rei di visitare donne musulmane e per questo aggrediti dai mariti. Sono ormai numerosi i casi, l’ultimo risale a un mese fa: il dottor Jean-François Oury era di guardia, una sera di settembre, all’ospedale Robert Delbré nel XIX arrondissement di Parigi, quando si è fermato accanto al letto di una donna musulmana per auscultarla. La donna usciva da un parto difficile, ma «appena ho voluto esaminarla per vedere se andava tutto bene, il marito, un giovane maghrebino, mi è saltato addosso, mi ha insultato e schiaffeggiato», racconta al quotidiano Le Parisien il medico.
Il problema viene ora portato all’attenzione dei media dal Collegio dei ginecologi che, oltre a denunciare l’integralismo islamico, chiede il rispetto della laicità e dei diritti dei medici. «I ginecologi dovranno essere protetti dalla polizia per esercitare il loro mestiere?», si domanda il Cngof, che segnala anche il caso di colleghi costretti a lavorare, nei reparti maternità, con sempre più donne che arrivano con il velo e rifiutano di toglierlo davanti a un medico maschio.


Le donne hanno il diritto di scegliere un ginecologo donna piuttosto che uno di sesso maschile ma, dice il presidente del Cngof, Jacques Lansac, «di quelle che arrivano alle 3 del mattino per partorire è il medico di guardia a occuparsene. Non raddoppieremo certo il personale di guardia con presenze femminili per obbedire alle regole dell’islam».

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