Il giudice dice "no" allo sfratto del Cantiere. "Non ci sono rischi, né motivi d'urgenza"

Respinto il ricorso della proprietà

Il giudice dice "no" allo sfratto del Cantiere. "Non ci sono rischi, né motivi d'urgenza"
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Il Tribunale dice «no» allo sfratto d'urgenza del centro sociale Cantiere. La Tredicesima sezione civile ha dichiarato «inammissibile» il ricorso urgente presentato dalla Monterosa 84 srl, la società proprietaria dell'immobile occupato in zona San Siro, per chiedere lo sgombero immediato dello stabile per la «pericolosità delle attività» svolte all'interno di «ristorazione con allaccio abusivo alla rete elettrica e del gas» e il rischio che «possano distaccarsi parte del tetto e della facciata».

Il giudice Ilario Pontani, riporta Lapresse, ha escluso l'esistenza di un «pericolo, concreto e attuale», perché l'immobile sede del centro sociale, una palazzina di inizio Novecento, è stato acquistato per circa 1,8 milioni di euro dalla società immobiliare nel «marzo 2024», quando era «già occupato» da 23 anni. «Dagli atti», scrive il giudice nell'ordinanza, non risulta «una situazione di pericolo attuale, reale ed obiettivo» cui «porre rimedio in via d'urgenza». La società potrà usare gli «strumenti offerti dalla tutela ordinaria» della legge per vedersi riconosciuto il «diritto di proprietà» sul palazzo di via Monte Rosa 84. Nel fine settimana gli occupanti avevano lanciato una tre giorni di presidio per bloccare lo sgombero contro una «compagnia finanziaria e immobiliare» che «ha intuito l'ennesimo affare in questa Milano che cresce a colpi di cemento e speculazione edilizia.

La nuova proprietà parla di inagibilità - rivendicano - ma se la palazzina è ancora in piedi, è solo grazie al sudore e al desiderio di chi ha fatto dell'autorecupero una pratica per costruire spazi di alternativa e resistenza. L'impegno di tutti è ciò che ha permesso a questo pezzo di storia di Milano, che ha ospitato il Derby Club prima di noi, di vivere».

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