Il giudice gli nega gli arresti domiciliari Colto da crisi isterica

Quando i giudici gli hanno concesso uno sconto di pena, ma non gli arresti domiciliari, ha avuto una crisi di nervi nell’aula della prima Corte d’appello. E mentre il sostituto procuratore generale chiamava i soccorsi e con il permesso della famiglia lo proteggeva dal freddo coprendolo con la propria toga, il fratello gli gridava: «Per guarirlo deve recitare il Corano». È accaduto oggi al Palazzo di giustizia, dove un egiziano di 25 anni era accusato di violenza sessuale ai danni di due prostitute. In primo grado il giovane era stato condannato a 4 anni e 8 mesi, ma oggi i giudici gli hanno concesso uno sconto di 8 mesi perchè ha confessato. Rigettata, invece, la richiesta degli arresti domiciliari. Così, quando il presidente della corte ha letto l’ordinanza, l’uomo ha avuto una crisi, crollando sul pavimento della gabbia per gli imputati.

Il pg Gaetano Santamaria ha chiamato la guardia medica e nel frattempo lo ha coperto con la toga. I giudici hanno dovuto rinviare altri due processi ad altra data per «impedimento dell’aula dovuto al soccorso di un imputato con crisi di salute».

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