«Siamo stanchi di iniziative inutili e demagogiche, ci danno in pasto a ciclobbysti, referendari, mamme antismog». Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente dellUnione del commercio, è un fiume in piena.
Ma le polveri sono alle stelle, il Comune vuole tutelare la salute dei milanesi...
«E mi creda, saremmo pronti a fare uno sforzo di sacrificio. Ma è stato dimostrato che le giornate di blocco non servono a nulla, non abbassano lo smog ma creano grave danno ai negozianti in un periodo importante dellanno, quello pre-natalizio, che vale il 25% degli acquisti. La gente approfitta del Ponte per comprare i regali, acquisti anche ingombranti, come fanno a spostarsi con i mezzi pubblici?».
Per venire incontro alla categoria, il sindaco permetterà ai negozianti di tenere aperto da oggi a domenica fino a mezzanotte. Non è un buon compromesso?
«Il classico pannicello caldo sulla ferita ma non serve a molto, tenta di compensare il sacrificio ma con scarsi risultati. Il Comune non tiene conto che i più esposti alle difficoltà sono i negozi del piccolo dettaglio, la spina dorsale delleconomia in città, con questi provvedimenti Pisapia favorisce i grandi centri commerciali esterni».
Cosa dovrebbe fare allora per uscire dallemergenza smog?
«É tempo che si pensi ad iniziative strutturali, finalmente ha annunciato un piano di lavaggio straordinario delle strade, alla buonora. Di che si aveva paura, che funzioni e quindi si riconosca la necessità di estenderlo affrontando la spesa? Se bisogna partecipare alla soluzione dellemergenza, tocca prima di tutto allamministrazione, non prendere solo misure sulla pelle dei commercianti. E finalmente con una deroga toglie il divieto a lavare i marciapiedi di fronte alle vetrine, era una follia, se possiamo spazzare le polveri lo facciamo volentieri ma fino ad oggi rischiavamo una multa».
Area C, mercatini natalizi, la stangata sui tavolini e le piazzole nei mercati. Non è iniziato benissimo il vostro rapporto con la giunta Pisapia: ogni giorno lUnione annuncia un ricorso.
«Capiamo che il momento è difficile per tutti, anche per il Comune, ma non si possono colpire sempre i soliti noti. E per evitare sorprese, chiediamo di sederci quanto prima ad un tavolo per discutere già di un piano anti-smog per il 2012, non si può continuare a ragionare sulle emergenze».
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