Lhanno catturato che aveva ancora in mano la pistola usata per uccidere. Eppure si è avvalso della facoltà di non rispondere lassassino di Francesco Calabretta, il 42enne catanzarese freddato sabato sera con due colpi di pistola al volto e uno al torace proprio sotto la sua abitazione, una casa popolare dove luomo viveva con la madre ultraottantenne, in via Primo Levi, a Cornaredo. Il suo assassino, un operaio pluripregiudicato del Pavese, è stato arrestato subito dopo il fatto dai carabinieri: a incastrarlo è stata proprio la pistola che aveva con sé, la stessa che aveva appena utilizzato per ammazzare il calabrese.
Intorno alle 22.30 è stato proprio il rumore dei colpi di pistola a richiamare lattenzione di una pattuglia di carabinieri della stazione locale che in quel momento stavano passando in via Donatori di Sangue, proprio a due passi dal luogo dellomicidio. Arrivati sul posto in pochi secondi, quindi, i militari hanno notato immediatamente quelluomo armato di pistola con un casco che si allontanava velocemente a piedi verso un altro stabile di via Primo Levi. E che, accortosi di essere seguito, ha provato a sparare contro i militari, non riuscendoci solo per miracolo: un inceppamento della pistola.
I carabinieri, a quel punto, non si sono persi danimo: hanno raggiunto il malvivente, lo hanno bloccato, disarmato della Beretta semiautomatica calibro 9 con la quale aveva appena ucciso Calabretta e, dopo essere riusciti a immobilizzarlo non senza difficoltà (luomo ha tentato di scappare) gli hanno messo le manette arrestandolo con laccusa di omicidio volontario e detenzione illegale di arma da fuoco.
Lassassino - P.F. le iniziali del nome - è un operaio 38enne pluripregiudicato (in particolare ha precedenti per rapina e detenzione illegale di armi) ha una moglie ed è padre di tre bambini piccoli con i quali risiede a Robbio, in provincia di Pavia.
La salma di Calabretta - un disoccupato con precedenti per spaccio, originario della provincia di Catanzaro- è stata trasportata presso listituto di medicina legale di piazzale Gorini dove stamani verrà sottoposta allesame autoptico.
Per tutta la notte, fino a ieri mattina i carabinieri della stazione di Cornaredo e della compagnia di Rho, coordinati dal pm della Procura di Milano Francesca Celle, hanno sentito alcuni testimoni dellomicidio e i parenti della vittima che hanno parlato di un uomo «dal carattere rissoso, ma in fondo una brava persona, che non si risparmiava nellaccudire lanziana madre».
Inquirenti e investigatori hanno interrogato loperaio ritenuto responsabile del delitto, il quale però si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Giustiziato sotto casa, preso lassassino
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