Dopo il gol scatta l’allarme furto

Marco Guidi

Uno schermo nella sala principale, finestre aperte sui computer, turni fatti combaciare ad arte. Anche nella centrale operativa della caserma dei carabinieri di via Moscova ci si è attrezzati per seguire Italia-Repubblica ceca, incontro decisivo per il proseguo del cammino azzurro ai mondiali di Germania. Naturalmente senza distrarsi troppo dal lavoro.
«Ci siamo organizzati. Io mi faccio il primo tempo di guardia, mentre un mio collega si fa il secondo», dice il carabiniere Alfonsi sul portone d’ingresso del comando. E per i primi 45 minuti? Ci si affida solo all’immaginazione? «Eh, no di certo - risponde Alfonsi -. Il mio cellulare funziona anche da radio». All’interno, nel nucleo di comando della centrale operativa, uno schermo proietta ciò che sta succedendo all’Aol Arena di Amburgo. Due brigadieri e un appuntato coordinano il lavoro delle «gazzelle» in servizio per le strade di Milano. Ogni tanto danno qualche rapida occhiata per controllare se la partita è iniziata. Fino a quando l’arbitro Archundia non dà il via all’incontro. È allora il momento di alzare leggermente il volume del televisore. «Quando ci sono eventi così seguiti il numero di chiamate e urgenze diminuisce di molto», spiega il colonnello Paolo Ferrarese. Nelle altre stanze ci si arrangia. Per lo più aprendo piccoli quadrati televisivi sul monitor dei pc.
L’Italia parte male. Soffre la vivacità dei cechi, e quando Nedved mette paura a Buffon, tutti alla centrale si girano allarmati verso lo schermo. Si fa male Nesta, al suo posto entra Materazzi. «È entrato il “Caterpillar” - osserva ironicamente uno dei due brigadieri - adesso ne combinerà una delle sue». E invece no. Materazzi, ribattezzato “Caterpillar”, sfrutta un corner calciato da Totti e con una perfetta incornata porta in vantaggio gli azzurri. L’esultanza in caserma è molto composta. Si sa, divisa e contegno vanno a braccetto. Sempre e comunque, anche quando segna la nazionale.
Un caffè, una sigaretta. La pausa coincide con l’intervallo della partita. Un allarme precede, però, il ritorno delle squadre in campo. «Tentativo di furto in via MacMahon», e alla centrale ci si mobilita subito. Nel frattempo il match ricomincia. Totti e Inzaghi, fallendo il raddoppio, fanno spazientire più di un carabiniere. Qualche attimo di sofferenza, ma Buffon è insuperabile e in contropiede Inzaghi chiude finalmente il discorso. 2-0, ma in caserma non c’è tempo per festeggiare.

Una segnalazione, poi rivelatasi falsa, avvisa del ritrovamento di un cadavere in uno stabile abbandonato.
All’uscita il carabiniere Alfonsi è raggiante. «Ho visto solo il secondo tempo, ma è andata alla grande», dice. È bastato un gol per farlo felice. L’altro l’avrà immaginato sentendo la radio.

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