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Via a bonus benzina e aiuti per le bollette. E nuovo focus sulle risorse per la manovra

Dagli aiuti per le bollette, al bonus benzina e quello prima casa per gli under 36

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Dagli aiuti per le bollette, al bonus benzina e quello prima casa per gli under 36. Oggi pomeriggio, alle 16, si riunisce il Consiglio dei ministri per dare il via libera al decreto energia in una giornata con diversi dossier economici sul tavolo. Non dovrebbero esserci problemi per il bonus benzina da 80 euro per i percettori di social card. Mentre è in bilico (non era nella prima bozza del Dl) il rinnovo del credito d'imposta del 12% sull'acquisto di carburanti per gli autotrasportatori. Tra i capitoli più corposi del decreto gli aiuti sulle bollette: con l'Iva al 5% sul gas fino a dicembre 2023 così come l'azzeramento degli oneri generali di sistema. E dovrebbero essere confermati anche i bonus sociali per energia elettrica e gas. Assente nella bozza la proroga di altri sei mesi alla fine del mercato a maggior tutela, cioè quello con le tariffe stabilite dall'Arera, al momento prevista per il gennaio del 2024 anche se potrebbe essere aggiunta in extremis. Allo studio una sanatoria per i commercianti su fatture e scontrini non in regola che possono così regolarizzarsi pagando un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni se pagate entro il 15 dicembre di quest'anno. Atteso via libera allo stanziamento di 7,5 milioni per borse di studio e di 55,6 milioni per le supplenze a scuola.

Mentre ieri sono fioccate varie reazioni dopo che l'esecutivo ha trovato la quadra sulla tassa per gli extraprofitti delle banche: esulta Forza Italia, con il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha detto a Rai 3 che ha «prevalso il buonsenso». E che l'obiettivo dell'emendamento «non era e non è quello di fare un favore alle banche, ma far sì che i risparmiatori siano meglio tutelati». Con le modifiche le banche possono pagare la tassa o accantonare due volte e mezzo l'importo per rafforzare il capitale. Le opposizioni gridano alla marcia indietro, ma da Fratelli d'Italia si assicura che la sostanza non cambia con gettito atteso di poco inferiore ai 3 miliardi. Tajani freddo sull'ipotesi condono edilizio del leader leghista Matteo Salvini: «si può inserire qualche aggiustamento», ma solo «per piccole cose fatte in violazione della legge».

Giovedì intanto si capirà quanti soldi saranno disponibili per la manovra: arriverà, infatti, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) che di fatto stabilirà i paletti di bilancio. Il mercato osserva l'Italia, che ha incassato il taglio allo 0,9% per quest'anno e allo 0,8% per il 2024 delle stime di crescita della Commissione Ue. La spesa per interessi è aumentata, con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha detto nei giorni scorsi che gli aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea si sono divorati 15 miliardi. L'idrovora Superbonus e il rallentamento dell'economia mettono a rischio le previsioni sul deficit che potrebbe salire al 5% quest'anno. Ma gli occhi sono puntati al 2024, dove nellala previsione del Def di aprile il deficit/Pil era al 3,7 per cento. Probabile che si scelga di sforare qualche decimale, ma senza superare la soglia del 4% per non irritare Bruxelles nell'anno del ritorno delle regole di bilancio Ue. Su questo fronte si tratta per la riforma del Patto di stabilità che dovrebbe vedere la luce entro fine anno. La posizione italiana è che, dal calcolo del deficit, debbano essere scorporate le spese per gli investimenti, cosa che libererebbe risorse aggiuntive.

Sempre oggi, dopo il cdm, si riunirà la cabina di regia sul Pnrr, con il governo che farà il punto sugli obiettivi e si metterà al lavoro sulla quinta rata.

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