"C'è piena fiducia". Il governo fa quadrato sul piano anti-sbarchi

Vertice tra Meloni, Tajani, Salvini, Piantedosi e Crosetto: al centro la strategia contro l'immigrazione irregolare. La Lega fa trapelare "piena fiducia" nell'esecutivo

"C'è piena fiducia". Il governo fa quadrato sul piano anti-sbarchi

Fare da argine all'ondata di arrivi in Italia grazie a un piano ben preciso in grado di contrastare anche i trafficanti di esseri umani, nel tentativo di ridurre drasticamente le partenze aiutando la Tunisia. È questo l'obiettivo emerso in seguito al vertice che si è tenuto in serata a Palazzo Chigi: alla cabina di regia sull'immigrazione hanno partecipato i ministri che si occupano della materia, che hanno avuto modo di confrontarsi sulla strategia da attuare per affrontare l'emergenza in vista dell'estate.

La cabina di regia sull'immigrazione

Il clima che si respira all'interno dell'esecutivo è di assoluta collaborazione, con i partiti di maggioranza che hanno confermato la disponibilità a lavorare per dare vita a un progetto che possa evitare il boom di sbarchi sulle coste italiane. A confermare il contesto di un dialogo proficuo è stata la Lega: fonti del Carroccio hanno fatto sapere che Matteo Salvini, a proposito del tema immigrazione, ha sottolineato di avere "piena fiducia" nel presidente del Consiglio e nei ministri che stanno affrontando il dossier.

All'incontro governativo hanno partecipato il presidente Giorgia Meloni, i suoi due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Guido Crosetto (Difesa). È stata ribadita la forte intenzione di portare avanti la lotta agli scafisti, una battaglia da affiancare alla necessità di aprire importanti canali internazionali. Il ragionamento di fondo è che sull'immigrazione irregolare non c'è alcun tentennamento: il contrasto sarà totale, proprio come garantito da ottobre dello scorso anno.

Gli aiuti alla Tunisia

Grande attenzione è stata riservata all'emergenza migranti in Tunisia: fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che si ritiene prioritaria l'azione per aiutarla in un momento di difficoltà. Non a caso si è parlato anche dello sblocco dei finanziamenti. In tal senso sono stati registrati progressi sia da parte degli Stati Uniti sia dell'Unione europea. Avrà un rilievo importante nei prossimi giorni la visita a Roma di Nabil Ammar, ministro degli Esteri tunisino, per incontrare l'omologo italiano Tajani.

La ricetta di Salvini

Nel pomeriggio Salvini ha proposto un'idea alla luce delle difficoltà riscontrate nell'identificazione e nell'espulsione dei migranti che risultano essere fuori legge. Su questo punto un'idea potrebbe essere quella di prevedere un Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) in ogni Regione, in modo da coprire praticamente tutto il nostro Paese per consentire e velocizzare le procedure di espulsione.

"Certo, avere un Cpr in ogni Regione sicuramente aiuterebbe per la gestione del fenomeno", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture.

Secondo cui una soluzione del genere potrebbe essere dunque veramente efficace: "Dei centri in ogni Regione sarebbero assolutamente utili". Anche poche ore fa si era detto "fiducioso e ottimista" sull'operato del governo guidato dal centrodestra sul fronte immigrazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica