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Caro-bollette, la proposta del centrodestra siciliano che tutti dovrebbero imitare

Il governatore Renato Schifani incontra rappresentanti delle associazioni: "Subito una moratoria"

Caro-bollette, la proposta del centrodestra siciliano che tutti dovrebbero imitare

La mobilitazione per il caro bollette a livello nazionale è già partita. Imprese e famiglie sono sul piede di guerra: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari, secondo una stima di Confcommercio, hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Non va meglio per le famiglie con l'aumento dell'inflazione e la contrazione del potere d'acquisto, il rischio è che molte famiglie non abbiano più i soldi per effettuare le spese necessarie. Ecco perché il caro energia è al centro del dibattito politico, ma è il centrodestra a proporre un tavolo di confronto per la soluzione del problema nell'immediato. In Sicilia, il presidente della Regione, Renato Schifani, lancia un modello di intervento che potrebbe essere replicato anche nelle altre regioni d'Italia. "Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui", ha annunciato il governatore nell'incontro avuto con i rappresentanti di categoria. "Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere - ha aggiunto -. Anche sul tema del caro-bollette, l'attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte".

Le proposte

Un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime, già vagliato dalle associazioni di categoria."Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche. Il secondo è l'incentivo al ricorso ad impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi". E poi c'è un terzo obiettivo che aiuti i più deboli con una defiscalizzazione che vada a sgravare imprese e famiglie e un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare "da mettere a disposizione della Sicilia". Schifani si è detto pronto a interloquire con il governo nazionale per rappresentare i sentimenti di forte preoccupazione delle parti sociali e delle associazioni delle imprese."C'è la necessità di individuare misure adeguate a sostenere sia le nostre aziende che i nuclei familiari che stanno soffrendo gli aumenti dei prezzi di luce, gas e carburanti, in modo da scongiurare una crisi che potrebbe portare alla chiusura di centinaia di attività economiche". Sul tavolo del governatore sono arrivate numerose proposte, tutte valide: dalla misura del credito di imposta agli incentivi all'autoproduzione di energia; dalla semplificazione dei procedimenti amministrativi all'istituzione di un "fondo per la povertà energetica" e all'accelerazione delle procedure per il decollo delle rinnovabili.

La linea del Governo nazionale

Il ministro dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, al suo primo appuntamento ufficiale a Bruxelles, ha presentato brevemente le priorità economiche italiane in vista della manovra e all'indomani della presentazione della Nadef, sottolineando l'approccio prudente e realista che tiene conto da un lato del buon andamento dell'economia, confermato dalle ultime rilevazioni dell'Istat e dall'altro lato dei rischi al ribasso, collegati specialmente al mercato dell'energia e all'inflazione. Giorgetti ha sottolineato poi, l'importanza di una politica comune per contrastare gli aumenti del prezzo dell'energia ricordando il costo che molti Paesi hanno pagato a causa delle divisioni a livello europeo.

Il ministro ha anche evidenziato la necessità che una nuova governance europea tenga conto delle caratteristiche economiche e finanziarie specifiche dei diversi Paesi dell'Unione, e riconosca il valore centrale della crescita nel garantire la sostenibilità.

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