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"No a zone franche per la criminalità, presto andrò a Caivano"

Primo Consiglio dei ministri dopo le vacanze per Giorgia Meloni e il suo esecutivo: all'ordine del giorno anche i fatti di cronaca di Caivano

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Primo Consiglio dei ministri dopo il rientro dalle vacanze per il governo di Giorgia Meloni, che oggi si è riunito a Palazzo Chigi per fare il punto sulla situazione, ratificare alcune direttive Ue ed effettuare l'esame preliminare del decreto legislativo di riordino e revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l'introduzione di un'indennità di discontinuità in favore dei lavoratori del settore dello spettacolo. Inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato un dpcm che autorizza la partecipazione del Mef all'ingresso nella nuova società chiamata a gestire la rete Tim. Sul tavolo anche diversi altri temi, come l'emergenza sicurezza dopo gli stupri di gruppo che si sono verificati nel Paese.

Emergenza sicurezza

"Obiettivo del governo è bonificare l'area: per la criminalità non esistono zone franche. Intendo accogliere l'invito di don Patriciello a recarmi sul posto, la mia non sarà una semplice visita, offriremo sicurezza alla popolazione. Il centro sportivo deve essere ripristinato - ha detto ancora la presidente del Consiglio nel corso della riunione - e reso funzionante il prima possibile", ha detto il premier, come riportato dall'Adnkronos, parlando della situazione di Caivano.

Manovra economica

Parlando della manovra economica che dovrà essere concretizzata entro fine anno, Meloni ha spiegato: "Il ministro Giorgetti farà il punto e traccerà il quadro complessivo entro il quale ci muoviamo e ci muoveremo. Io intendo limitarmi ad alcune riflessioni e indicazioni. La prossima legge di bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese". Sarà una manovra con pochi margini ma rispetto all'anno precedente non ci sarà la crisi energetica ad assorbire gran parte delle risorse: "Questo non ci ha impedito di lanciare alcuni segnali importanti e di tracciare una direzione: penso al taglio del cuneo fiscale o alle risorse che abbiamo scelto di destinare alla famiglia, a partire dall'aumento dell'assegno unico. Misure che hanno tracciato una direzione. Direzione che ora dobbiamo consolidare e rafforzare".

Rivolgendosi ai ministri, quindi, li ha invitati a una spending review ragionata: "Quello che vi chiedo non è una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare, ma di far tornare il più possibile la politica". E condividendo le richieste del ministro Giorgetti, ha aggiunto: "Sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità". Ma una più accurata gestione dei fondi dovrà essere ponderata su tutti i livelli. Durante la riunione, il premier ha messo nel mirino il superbonus 110%, definito "una tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani". E ha aggiunto: "Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell'Agenzia dell'Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere 'amicò di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato".

Stato di emergenza

Il Cdm, anche se non era stato inserito nell'ordine del giorno, ha deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi, per gli eventi meteorologici che si sono verificati tra maggio ed agosto 2023, dopo la relazione del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Nello specifico, sono stati stanziati: per la Regione Lombardia 9.430.000 euro, per il Veneto 8.330.000 euro, per il Friuli-Venezia Giulia 7.750.000 euro. È stato dichiarato lo stato di emergenza anche per i territori delle province di Teramo, Pescara e Chieti, in Abruzzo, per un totale di 4.120.000 euro, per la provincia di Cuneo, in Piemonte, per 650.000 euro e per le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì Cesena, in Emilia Romagna, per un totale di 4.500.000 euro.

Garanzie per i lavoratori dello spettacolo

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha approvato, nella riunione di oggi, uno schema di decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l'introduzione di un'indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. La copertura finanziaria prevista è di 100 milioni di euro per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026.

"Grande soddisfazione" è espressa dal vicepremier e ministro Matteo Salvini per l'approvazione da parte del Cdm dell'indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, così come chiarito dal sottosegretario al ministero della Cultura Lucia Borgonzoni.

"In questo modo sosteniamo un settore che vedeva ancora troppi lavoratori senza adeguate garanzie di welfare", ha concluso Salvini.

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