Governo

“Pronti anche al referendum”. Meloni sulle riforme tira dritto e avvisa l’opposizione

Da Giorgia Meloni arriva forte e chiaro un avviso alle opposizioni: il governo c'è e sulle riforme non si ferma ma è pronto a chiedere al popolo

“Pronti anche al referendum”. Meloni sulle riforme tira dritto e avvisa l’opposiione

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Il governo di Giorgia Meloni vuole le riforme ed è pronto ad andare avanti per portare a termine il suo progetto. L'opposizione sostiene che non ci siano i numeri per condurre in porto il lavoro ma il premier, oggi a Brescia per un appuntamento elettorale, ha mostrato grande sicurezza, dicendosi pronto anche al referendum. "Se il Parlamento non vorrà approvare con i numeri che servono la riforma lo chiederemo ai cittadini con il referendum", ha dichiarato Meloni, mostrando una forte determinazione.

Il concetto che sta portando avanti il premier è molto chiaro: l'Italia ha bisogno di una scossa e di guardare avanti. E questo è quello che l'esecutivo ora in carica si è ripromesso di fare. "O questa nazione la cambiamo davvero o non c'è bisogno che stiamo al governo come hanno fatto tutti gli altri", ha aggiunto. Il piglio è sempre lo stesso per Giorgia Meloni, che crede fortissimo in questa maggioranza e nelle sue possibilità. "Leggo che ogni giorno imbavaglio un ministro ma il metro per giudicare la compattezza della maggioranza è la rapidità delle decisioni da assumere... Noi li abbiamo visti i governi di quelli che stavano insieme a forza e non è il caso di questo governo", ha dichiarato, evidenziando una grande fiducia nei suoi uomini.

Il premier è forte del suo mandato elettorale e da sempre ha anteposto il volere dei cittadini al resto. "Non è un lavoro facile quello che stiamo facendo. Non è una vita facile quella che facciamo... Confesso che sono molto stanca. Sono passati sei mesi, sembrano vita sospesa... Ormai non leggo quasi più niente. Ogni volta che leggo la rassegna stampa, capisco che è meglio non farlo ma a me interessa solo una cosa, quello che pensa le gente", ha aggiunto.

Proprio per questo motivo ha chiesto agli elettori di andare al voto e di andarci compatti, in modo tale che ci sia la riconferma di quanto uscito dalle urne alle elezioni di settembre e a quelle regionali di febbraio.

Non è un test per il governo ma è la volontà del premier di dare un forte segnale alle opposizioni che il suo partito e i suoi elettori sono attivi e vogliono che si prosegua su questa strada.

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