"Grandi problemi da affrontare": la ricetta di Crosetto su economica e l'immigrazione

Il ministro della Difesa fissa i paletti della prossima Legge di Bilancio: "Le risorse sono limitate, bisogna dedicare l'attenzione a chi ha più problemi in questo momento"

"Grandi problemi da affrontare": la ricetta di Crosetto su economica e l'immigrazione
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Nella prossima manovra ovviamente non ci sarà spazio per promesse irrealizzabili. La bussola dovrà essere il realismo, tenendo i piedi piantati a terra e riservando posto agli interventi economici per supportare chi in questa fase così delicata deve fronteggiare le conseguenze negative in misura maggiore. A tracciare la rotta per la Legge di Bilancio di fine anno è stato Guido Crosetto, che ha fissato un paletto imprescindibile: "In un momento di crisi le risorse sono limitate e, ragionando come in una famiglia, io dedico l'attenzione a chi ha più problemi in questo momento".

"Bisogna andare a utilizzare le risorse per quelli più colpiti dalla crisi economica", ha aggiunto il ministro della Difesa. Che ai microfoni di Quarta Repubblica su Rete 4 ha indicato la situazione economica e l'immigrazione come i principali ostacoli con cui l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni deve fare i conti in maniera inevitabile: "Sono i due grandi problemi che il governo deve affrontare". Ha definito quello dell'immigrazione "un tema europeo", sottolineando la necessità di un intervento Ue in Africa.

A contribuire negativamente dal punto di vista economico è stato anche il Superbonus tanto ostentato dal Movimento 5 Stelle. Crosetto non ci ha girato attorno ed è andato dritto alla questione, definendo "un'assurdità" la norma che Giuseppe Conte difende a spada tratta e osservando che si è trattato di "un disastro per i conti pubblici". A tal proposito ha posto l'attenzione su quanto sia complicato che una misura che dà il 110% di una spesa che fa un cittadino a spese della collettività alla fine possa produrre qualcosa di positivo.

Al centro dell'intervista è finito anche il caso Vannacci. Il ministro della Difesa è partito da una premessa, rimarcando il diritto di tutti di pubblicare un libro a propria firma. Ma allo stesso tempo ha voluto sottolineare che chi indossa una divisa ha dei doveri superiori alle stesse libertà costituzionali. Non a caso ha citato un dovere di terzietà: "Se vivo come un nemico una persona che ha il potere di esercitare la forza, io non mi sento sicuro e la democrazia crolla".

Anche su questo argomento Crosetto è stato chiaro: non è suo compito giudicare le idee espresse da Vannacci, ma comportarsi come un ministro della Difesa deve fare. "Un ministro, anche a costo di prendersi gli insulti, deve difendere la sua istituzione.

Sono sicuro, se è un militare vero, che lui al mio posto avrebbe fatto la stessa cosa: perché sono sicuro e so che nella sua carriera quando qualcuno dei suoi subordinati non si comportava correttamente lo puniva", ha affermato.

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