Ha lasciato il Pdl per appoggiare Gianfranco Fini. Poi è tornato con la Moratti. E ora propone, in vista delle comunali, una sua lista civica che vorrebbe chiamare «Star bene a Milano». Lassessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna, loutsider di Palazzo Marino, torna in pista con una nuova idea.
Nel Pdl si parla di tre liste civiche: una più politica, una di giovani e una ambientalista. La sua lista potrebbe rientrare in una di queste o sta pensando a una quarta?
«Potrebbe essere la lista ambientalista. Fra i temi portanti infatti ci sono salute, sostenibilità, innovazione, inquinamento, ricerca e verde non allergico».
Ne ha già parlato con il sindaco Moratti?
«Con lei e con Ignazio La Russa. Presto ne parlerò anche con Guido Podestà».
E cosa le hanno detto?
«Né lei né La Russa sono contrari. Con loro voglio cominciare a capire qual è il grado di percorribilità della lista. Sarà una lista in cui voglio trasferire tutta la mia esperienza di assessore alla Salute e con cui voglio dare risposte vere alle esigenze della gente che non vota più né destra né sinistra».
Ma in questo modo non crede di portare via voti al Pdl?
«Nientaffatto. Anzi, credo proprio di intercettare i voti di chi ora non sta con il Pdl, degli indecisi, dei delusi».
E chi saranno i suoi elettori?
«Mi rivolgo alla media borghesia orfana di un riferimento politico. Sto parlando dei liberi professionisti, degli artigiani, di tanti giovani, del mondo del volontariato e dellassociazionismo».
Programma?
«Parlerò di cose pratiche, non di concetti politici. Parlerò di benessere, di salute, di come avere una città più vivibile e di come certe categorie possono risollevarsi. Penso ad esempio ai piccoli imprenditori».
Dica la verità, non è un giochino politico per cui allultimo tornerà col Pdl e in cambio chiederà un assessorato?
«Assolutamente no. I giochini li lascio ad altri, non fanno per me».
Però è appena rientrato nel Pdl e già si «ristacca»?
«La lista civica sarebbe apparentata con il Pdl e con la Moratti. E poi sono tornato nel Pdl perché non mi andava bene la nascita di un terzo polo contro Berlusconi».
La sua lista probabilmente creerà qualche malumore allinterno del partito.
«Non saprei.
È prematuro dirlo, ma a che percentuale di voti mira?
«Alla fine le vittorie di uno o di un altro si basano sempre su differenze minime di voti. Io guardo a chi è rimasto deluso».
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