Gronda: comitati in rivolta per i carotaggi di Murta

A meno di un mese dall'ultimo presidio, ieri mattina è sceso nuovamente in piazza il Coordinamento dei Comitati della Val Polcevera per rimarcare il proprio dissenso verso la realizzazione della Gronda di Ponente. Come luogo del sit è stato scelto Geminiano, sulle alture di Bolzaneto, dove è stata recentemente installata una trivella per il carotaggio del terreno che dovrebbe accogliere il nuovo allaccio autostradale.
Con questa precisazione, Roberto Campi, leader del Comitato di Murta, ha provato a spiegare il punto di vista degli abitanti della zona. «Se le istituzioni avessero presentato la Gronda come un'opera fondamentale per lo sviluppo economico della nazione, ci saremmo potuti sedere ad un tavolo per ragionarci sopra - ha spiegato Campi - il fatto, però, che ci sia stata imposta e che venga fatta passare come un'opera atta a risolvere i problemi di traffico della città, non ci va giù». I punti della discordia tra i Comitati ed il progetto sono oramai noti: l'allungamento del tragitto autostradale da Voltri a Sampierdarena (da 13 a 28 chilometri) con conseguente congestionamento della Statale, problemi a livello geologico di molte aree dove dovrebbe passare la Gronda (dalla presenza di amianto alla composizione argillosa di alcune alture), spreco di fondi pubblici e il forte impatto ambientale sulle abitazioni della vallata. Vista così la costruzione di una delle più grandi opere italiane, sembra presentarsi come un nuovo Vajont. A stemperare i toni catastrofistici sul progetto sono così intervenuti gli operai di una delle tredici ditte incaricate di portare avanti i lavori. «Nell'ultima variante approvata del progetto, è stato deciso di far passare il novanta per cento del percorso in galleria, riducendo al minimo l'impatto ambientale - ha spiegato il responsabile del cantiere di Geminiano - Per quanto riguarda il pericolo amianto il problema non sussiste, perché scavando con l'acqua impediamo lo staccarsi delle polveri pericolose». Due punti, però, rimangono ancora poco chiari. Il primo riguarda il viadotto che, stando al progetto, dovrebbe passare proprio sopra il mercato ortofrutticolo; il secondo invece, di ordine burocratico, riguarda l'approvazione da parte della Regione che, non arrivando, lascia tutto in sospeso. «Mi chiedo come possa mai essere approvato un progetto che prevede un viadotto sopra il mercato ortofrutticolo - ha spiegato ancora Roberto Campi del Comitato di Murta - Vi lascio immaginare con l'ingente traffico che si andrebbe a creare, la quantità di polveri sottili e rifiuti che, grazie anche alle piogge, andrebbero a depositarsi sulla frutta destinata a tutta Genova». Per chiarire la situazione burocratica è invece intervenuto Angelo Spanò, capogruppo consiliare dei Verdi in Provincia. «A oggi non esiste alcun protocollo d'intesa, quindi sebbene Ministero, Comune, Provincia e Autostrade abbiano già dato il loro consenso, senza l'approvazione della Regione non si può fare nulla.

L'attuale carotaggio che stanno svolgendo, e che terminerà il 30 ottobre, è quindi, in un certo senso, illegale. Burlando firmerà solo quando passerà il progetto per il tunnel della Fontanabuona che, da ambientalista, approvo totalmente, a differenza della Gronda che trovo obsoleta e dannosa per il territorio».

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