"Guerra" per l'eredità Agnelli

La figlia di Gianni Agnelli, Margherita, ha citato in giudizio Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron, in qualità di mandatari e gestori del patrimonio personale di Gianni Agnelli per ottenere un rendiconto dei beni

"Guerra" per l'eredità Agnelli

Milano - La figlia di Gianni Agnelli, Margherita, ha citato in giudizio Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron, in qualità di mandatari e gestori del patrimonio personale di Gianni Agnelli per ottenere un rendiconto dei beni. «L’azione legale promossa da Margherita Agnelli de Pahlen, unica erede, insieme alla madre Donna Marella Caracciolo, del senatore Agnelli, è stata intentata con l’unico fine di ottenere un chiaro e completo rendiconto di tutti i beni che compongono l’asse ereditario e sono oggetto di successione», spiegano gli avvocati dello studio Abbatescianni che seguono la causa.
Si legge nell’atto di citazione che il rendiconto «è stato più volte richiesto anche per iscritto ai consulenti di fiducia del Senatore Agnelli, ma è stato sempre negato lasciando l’erede nell’impossibilità di determinare la consistenza complessiva del patrimonio personale dell’Avvocato ed il modo in cui è stato amministrato». «L’azione di rendiconto - conferma il legale che rappresenta Margherita Agnelli de Pahlen, Girolamo Abbatescianni - è la tipica azione dell’erede, prevista dal diritto italiano, al fine di ottenere da chi abbia amministrato i beni, sia prima che dopo il decesso, le informazioni indispensabili a ricostruire l’esatta consistenza del patrimonio ereditario».
«L’azione di rendiconto di Margherita Agnelli de Pahlen è volta all’unico scopo - ribadiscono in una nota dallo studio legale - di tutelare tutti gli eredi dell’avvocato, ovvero tutti i nipoti e bisnipoti Elkann e de Pahlen beneficiari ultimi del patrimonio del senatore Agnelli».

La risposta La Giovanni Agnelli e C. Sapaz conferma piena fiducia nell’operato dei vertici del gruppo. Lo si legge in una nota della stessa Accomandita che fa seguito alla comunicazione di citazione in giudizio da parte di Margherita Agnelli. «In riferimento alle notizie di stampa -si legge nella nota- i soci della Giovanni Agnelli e C. Sapaz a tutela della propria reputazione, della compattezza dell’azionariato famigliare, dell’interesse di tutti gli stakeholders delle società del gruppo e della trasparenza nei confronti del mercato, unanimemente confermano piena fiducia nei vertici del gruppo e massimo sostegno per il loro operato». Nella nota l’Accomandita ricorda ancora che la figlia dell’Avvocato Margherita De Pahlen aveva scelto di uscire in maniera definitiva dall’azionariato della società nel 2004.

John Elkann: "Addolorato come figlio" «Sono molto addolorato come figlio e stupito da questa vicenda privata che era stata risolta nel 2004 con il consenso e l’accordo di tutti».

È il commento di John Elkann, presidente Ifi e vice presidente di Ifil e Fiat alla notizia dell’azione legale intentata dalla madre Margherita Agnelli de Pahlen contro Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron, dirigenti dell’accomandita di famiglia di cui Margherita non è più socia dal 2004.

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