"Stanno per attaccare l'Iran". Il complotto dietro il video virale sui pranzi dei soldati Usa

Un filmato sui social mostra soldati a cena con aragosta e bistecca: per molti è un segnale di guerra imminente. Nessun ordine ufficiale, ma il sospetto cresce. Anche un pasto può accendere l’allarme

"Stanno per attaccare l'Iran". Il complotto dietro il video virale sui pranzi dei soldati Usa
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Nel vortice dell’escalation tra Israele e Iran, a volte basta un dettaglio minimo per accendere l’immaginario collettivo. In questo caso, il ruolo è toccato a un pasto: bistecca, aragosta, insalata, pane all’aglio e patate al forno. Servito non in un ristorante stellato, ma in una mensa militare americana. Ripreso da giovani influencer in uniforme e trasformato, attraverso i social, in un presunto segnale di guerra imminente.

A far circolare per primo l’immagine del cosiddetto “ultimo pasto”, in realtà, è stato un video pubblicato su TikTok e Instagram da numerosi influencer militari, a febbraio. Vi si vedono soldati intenti a consumare una cena sontuosa in caserma. Una battuta (“Come sono la tua bistecca e l’aragosta?” — “Sono pronto per la guerra”) è bastato per far esplodere la clip su X, dove ha raccolto oltre 9 milioni di visualizzazioni. Il video è tornato virale a metà giugno, proprio mentre il conflitto israelo-iraniano entrava in una nuova fase, alimentando speculazioni sull’imminente impiego delle truppe statunitensi.

influencer esercito Usa


Il 14 giugno, giorno del 250° anniversario dell’Esercito degli Stati Uniti e anche del 79° compleanno di Donald Trump, un secondo video ha infiammato ulteriormente il dibattito. Lo ha pubblicato Antonia, nota influencer 24enne in servizio. In auto, mostra il contenuto del suo vassoio: “Ecco cosa ottengo per 450 dollari al mese nell’esercito” scrive nella didascalia, tra una forchettata e l’altra di aragosta. Ma per molti utenti non è un pranzo qualsiasi: è “la calma prima della tempesta”, “il pasto prima dell’ignoto”.

Influencer esercito USA

Il riferimento non è nuovo: la cosiddetta surf and turf (mare e monti) ha una tradizione informale nelle forze armate. In passato, veniva servita alle truppe prima del dispiegamento o di operazioni ad alto rischio. Alcuni commentatori evocano esempi dalla Prima Guerra Mondiale, altri dalle campagne in Iraq. Ma anche se in molti casi si tratta di semplici celebrazioni o ricorrenze (come il compleanno dell’esercito), il cibo viene interpretato come un segnale. “Quando ti servono bistecca e aragosta, forse dovresti chiamare casa” ha scritto un utente.

Al di là delle burle, l’effetto cumulativo dei video ha rivelato qualcosa di più profondo: la potenza simbolica del banale in un contesto militarizzato. Il “pasto virale” diventa un segnale ambiguo, decifrabile in molti modi. Per alcuni è folklore da caserma, per altri è la prova sottile di movimenti preparatori. E nel vuoto di informazioni ufficiali, cresce l’equazione tra percezione e minaccia reale. A complicare il quadro, ci sono le dichiarazioni politiche. Il presidente Trump ha chiesto la “resa incondizionata” dell’Iran e ha affermato pubblicamente di conoscere la posizione della Guida Suprema Khamenei, pur aggiungendo che “non è ancora il momento di eliminarlo”.

In definitiva, il punto non è se un vassoio di aragosta in mensa indichi davvero una missione imminente. Il punto è che potrebbe. In un’epoca dominata da flussi informativi istantanei e narrazioni visive, anche un gesto quotidiano diventa carico di segni. È qui che si innesta la logica del “sospetto operativo”: non serve la prova, basta l’ambiguità. E quando la retorica del conflitto diventa onnipresente, ogni dettaglio può essere percepito come premonitore.

Nel frattempo, la realtà è che nessun ordine di dispiegamento ufficiale è stato confermato.

La cena con bistecca e aragosta potrebbe essere solo un benefit da mensa militare — o un modo per celebrare il 250° compleanno di un esercito sempre protagonista delle crisi globali. Ma il fatto che il dubbio basti a generare allarme è, forse, la notizia più importante.

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