Amir Ali Hajizadeh è il generale che da lungo tempo coordina il ramo aerospaziale dei pasdaran iraniani e che è stato, nella lunga notte di sabato, l'artefice dell'attacco a Israele. Veterano nella lotta contro gli iracheni e tiratore scelto, possiede un cursus honorum di alto profilo all'interno delle forze iraniane. La longevità del suo mandato è un segno della fiducia che il leader del supremo dell'Iran Khamenei ha nelle sue capacità.
La carriera in ascesa
Ma è il fortunato incontro con Hassan Moghaddam, il colonnello artefice della svolta dei missili di Teheran a fare di Hajizadeh ciò che è oggi, inserendondolo in importanti missioni di training alla metà degli anni Ottanta. Da allora, il generale non si è più fermato, ponendo la sua firma su importanti progetti e ottenendo nomine e incarichi prestigiosi. Ma è nel 2009 che Hajizadeh giunge al vertice dell'aviazione, diventandone il deus ex machina.
E i risultati si vedono: due anni dopo, Teheran abbatte l'RQ 170, drone americano ad alta tecnologia noto come la "bestia di Kandahar". Sono risultati che non avrebbe potuto raggiungere senza il contributo di nazioni amiche come la Corea del nord, che hanno assistito Teheran nel dotarsi di vettori missilistici da 2000 km di raggio in grado di colpire Israele. Questo traguardo sarà dichiarato dal generale stesso nel 2016, precisando come i suoi missili saranno in grado di colpire qualsiasi obiettivo da una posizione sicura. Anche per questo il Paese avrà bisogno di una rete sotterranea di nascondigli per stoccare il proprio arsenale: la "citta dei missili", come la definisce Guido Olimpio sul Corriere.
Lingua tagliente e minacce sempre in tasca
A differenza di altre cariche militari iraniane, il generale è sempre stato pronto a minacciare i nemici vicini e lontani, vantandosi spesso della potenza missilistica dell'Iran. Nel 2009, ad esempio, minacciava Israele e i suoi aerei, che a suo dire sarebbero rimasti intrappolati nella difesa aerea iraniania. Oppure ancora, quando nel 2011 mise in allerta la Difesa Usa, annunciando ai soldati americani nelle basi vicini all'iran che dovevano considerarsi in pericolo. A questo aggiungeva che, qualora gli americani avessero voluto compiere azioni malvage contro Teheran, la ritorsione sarebbe stata servita.
Nel corso degli anni le forze aeree iraniane si sono fatte più audaci sotto la guida del generale, passando dalle frecciate retoriche e dai progressi tecnologici annunciati a maggiori operazioni offensive. Erano proprio le sue le direttive dietro la ritorsione contro lo Stato islamico in Siria dopo che le forze dell'Isis avevano lanciato un attacco terroristico contro il Parlamento iraniano e il mausoleo di Khamenei. Ancora, nel 2019, le forze sotto il suo comando abbatterono un drone da ricognizione statunitense nel Golfo Persico. Questa tendenza ha subìto un'accelerazione soprattutto dopo la morte di Soleimani. Sempre sotto la guida è stato realizzato anche l'attacco del luglio 2021 alla Mercer Street, una nave commerciale al largo delle coste dell'Oman, uccidendo dei cittadini europei. Tra i suoi colpi più riusciti ci sono anche ripetuti attacchi contro il Kurdistan iracheno, mentre la Repubblica islamica cercava di deviare da un crescente movimento di protesta contro il suo governo. È pressocchè unanime l'idea che il generale sia il nuovo Soleimani, probabilmente perché il suo vero successore Esmail Ghaani, manca del suo carisma.
Le sanzioni e i precedenti
Ancora non è noto il futuro del generale all'interno dei quadri iraniani, ma certamente l'attacco contro Israele sferrato sabato notte sarà una pietra miliare per le forze iraniane. Quello che certo è che in Occidente, dal 2019, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo ha sanzionato congelando tutti i suoi beni statunitensi e vietando ai cittadini americani di compiere affari assieme a lui. Nel settembre di due anni fa invece, a seguito delle proteste per la morte di Mahsa Amini, il Canada ha aggiunto il suo nome all'elenco delle sanzioni autonome del Paese.
Nel curriculum del generale vi è inoltre, l'attacco del giugno 2020 in cui 2 missili terra-aria furono lanciati sul volo della Ukraine International Airlines PS 752, uccidendo tutti i passeggeri e l'equipaggio. La Repubblica islamica negò che il missile avesse abbattuto l'aereo per diversi giorni, fingendo che si trattasse di un incidente aereo.
Con l'intensificarsi delle prove e delle pressioni internazionali, Hajizadeh ammise in una lettera la piena responsabilità dell'abbattimento. Hajizadeh, poco più di un anno fa, si è anche distinto per aver inviato minacce a Donald Trump e Mike Pompeo, per aver a suo dire ordinato l'uccisione di Soleimani.
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