"Invasione massiccia". Netanyahu prepara la nuova fase della guerra a Gaza

Il governo di Tel Aviv ha approvato l'occupazione della Striscia, con la conseguente evacuazione della popolazione nella parte meridionale dell'exclave e un cambiamento nella consegna degli aiuti

"Invasione massiccia". Netanyahu prepara la nuova fase della guerra a Gaza
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Il governo israeliano ha preso la sua decisione sul futuro della Striscia di Gaza. Secondo quanto dichiarato da una fonte dell’esecutivo al Times of Israel, il piano presentato dal capo di Stato maggiore delle Idf Eyal Zamir e approvato dal gabinetto di guerra prevede “la conquista di Gaza” e il “mantenimento dei territori”, con attacchi su larga scala contro Hamas e lo spostamento della popolazione civile verso il Sud dell’exclave “per proteggerla”.

Secondo quanto riferito, è stata approvata anche la “possibilità di distribuzione di aiuti umanitari”, bloccati ormai da due mesi, con le conseguenti operazioni per evitare che i carichi di cibo e beni di prima necessità finiscano nelle mani dei terroristi, anche se le autorità dello Stato ebraico sono convinte che “attualmente nel territorio palestinese c’è cibo a sufficienza” e che i magazzini si svuoteranno entro i prossimi 15 giorni. La stessa fonte governativa ha anche affermato che il premier Benjamin Netanyahu continua a sostenere e promuovere il piano del presidente americano Donald Trump sul trasferimento volontario dei cittadini di Gaza.

"Abbiamo deciso, su consiglio del capo di stato maggiore, un'azione intensa per la sconfitta di Hamas, che ci aiuterà anche nella liberazione degli ostaggi", ha affermato il premier Netanyahu in un videomessaggio su X. "La popolazione della Striscia sarà spostata per proteggerla. Non entreremo nei dettagli, ma abbiamo discusso a lungo su cosa fare per gli ostaggi e per la vittoria. Una cosa è chiara: non ci saranno più ingressi e uscite, non ci saranno più incursioni". Il capo del governo ha anche affermato che i soldati non entreranno a Gaza per condurre raid e poi ritirarsi: "L'intenzione è l'opposto".

Il capo di Stato maggiore Zamir ha avvertito l’esecutivo del fatto che questo piano potrebbe mettere in pericolo la vita dei rapiti che ancora sono in mano ad Hamas. “Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia”, avrebbe dichiarato secondo quanto riferito da Channel 13. E proprio un’organizzazione dei familiari delle persone portate con la forza dai terroristi nella Striscia durante gli attacchi del 7 ottobre, l’Hostages and missing families forum, ha duramente criticato la decisione del gabinetto di guerra, chiamandola “piano Smotrich-Netanyahu” e affermando che essa “rinuncia agli ostaggi, alla sicurezza e alla resilienza nazionale di Israele”. Secondo il gruppo, il progetto di conquista della Striscia andrebbe contro la volontà del 70% degli israeliani.

Anche l’Onu ha respinto il piano del governo di Tel Aviv, perché esso prevederebbe un cambiamento radicale nella consegna degli aiuti umanitari. Non più distribuzione all’ingrosso e immagazzinamento dei prodotti, ma consegna diretta da parte di appaltatori di sicurezza privati e organizzazioni internazionali alle singole famiglie, rappresentante ognuna da una sola persona che sarà controllata dalle Idf e che raggiungerà i luoghi di distribuzione, dopo che la popolazione della parte settentrionale e centrale della Striscia sarà evacuata nella zona tra i corridoi Morag e Filadelfia.

Le forze armate israeliane non saranno direttamente coinvolte nella distribuzione, dovranno solo provvedere alla sicurezza. Secondo il governo di Tel Aviv, questo impedirà ad Hamas di dirottare gli aiuti verso i suoi miliziani.

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