
Il governo italiano segue con la massima attenzione l’evolversi della crisi tra Israele e Iran. Giorgia Meloni ha convocato per il pomeriggio una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale. Presenti al vertice il titolare degli Esteri Antonio Tajani, l'altro vicepremier Matteo Salvini, Matteo Piantedosi (Interno) e Guido Crosetto (Difesa), i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Successivamente, il primo ministro ha avuto colloqui telefonici con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente tedesco Friedrich Merz e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. In serata, invece, dialogo con i leader arabi e colloquio telefonico con il presidente israeliano Benjamin Netanyahu.
Secondo quanto confermato da fonti di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha avuto una conversazione con il primo ministro dello Stato Ebraico e ha condiviso la necessità di assicurare che l’Iran non possa in alcun caso dotarsi dell’arma nucleare, auspicando al contempo che gli sforzi condotti dagli Stati Uniti per giungere ad un accordo possano ancora avere successo. Successivamente, la leader del governo italiano ha ancora una volta ribadito l’urgenza di garantire l’accesso dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza.
In precedenza la Meloni ha interloquito con alcuni leader della regione - il principe ereditario e primo ministro dell'Arabia Saudita, S.A. Mohamed bin Salman Al Saud, S.M Re Abdallah II di Giordania, S.M. il Sultano dell'Oman, Haytham bin Tariq Al Said, e S.A. Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Il premier si è confrontato su come lavorare insieme per favorire una soluzione diplomatica. Roma è disponibile a intraprendere ogni azione che possa favorire un tale esito, ha evidenziato, come del resto già fatto ospitando due tornate negoziali tra Iran e Stati Uniti.
Agenda fitta per fare il punto sull’escalation militare in Medio Oriente. Il dialogo tra la Meloni e la von der Leyen è stato confermato anche dalla portavoce della Commissione europea Paula Pinho: "Posso confermare che la presidente von der Leyen e la prima ministra Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio per scambiarsi opinioni sulla valutazione della situazione in merito agli sviluppi in Medioriente". I dialoghi con i leader sono propedeutici alle telefonate che si terranno nelle prossime ore con i principali attori regionali mediorientali nell’ambito dell’attività diplomatica per coordinare la risposta alla crisi.
Nel corso del vertice di governo "si sono registrati con preoccupazione i rapporti dell'Aiea che hanno trovato l'Iran in violazione dei suoi obblighi secondo il Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi nucleari", riporta una nota di Palazzo Chigi: "In questo quadro è stato riaffermato il pieno sostegno ai negoziati tra Stati Uniti e Iran per un accordo sul programma nucleare iraniano, come testimoniato dalle due tornate negoziali ospitate a Roma, e sottolineato come una soluzione diplomatica debba restare l'obiettivo prioritario". L'esecutivo "continuerà a lavorare con tutti i partner per promuovere una de-escalation e per garantire al meglio la sicurezza dei cittadini e dei militari italiani presenti nella regione".
Domani il ministro Tajani sarà in audizione a Montecitorio, nell'Aula dei Gruppi, davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato congiunte. "La situazione per quanto riguarda i nostri connazionali nell'area è sotto controllo” la rassicurazione del titolare della Farnesina ai microfoni del Tg1. "Invitiamo alla massima prudenza e ad evitare viaggi nell'area" ha aggiunto ancora Tajani, evidenziando che in Iran vi risiedono circa 450 concittadini: "Lo abbiamo sentiti tutti quanti. C'è grandissima attenzione e seguiamo secondo per secondo l'evolversi della situazione”.
Intervenendo in videocollegamento al 54esimo Convegno dei Giovani Imprenditori, Tajani ha spiegato di aver riunito gli ambasciatori d’Italia nell’area per fare il punto e di aver parlato con i ministri degli esteri di Israele, Oman e Iran, nonchè con il suo omologo francese: "L'obiettivo dell’Europa è impedire un’escalation.
Ero convinto che l’attacco non sarebbe stato così imminente. Si sapeva ci sarebbe stato un attacco, ma pensavo che Israele avrebbe dato un’altra possibilità al dialogo. Hanno avvisato gli Stati Uniti, ma non altri".