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Il webinar e l'incontro con gli studenti. A scuola ora si studia pure Francesca Albanese

La relatrice dell'Onu è stata protagonista in una scuola superiore di Pisa e in una scuola media di Massa: pronta l'interrogazione parlamentare

Il webinar e l'incontro con gli studenti. A scuola ora si studia pure Francesca Albanese
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Francesca Albanese, anche se ormai ha perso l'appeal nei confronti della sinistra istituzionale, continua ad avere un certo seguito tra gli attivisti civili, quella rete di professionisti e di militanti che vedono ancora in lei un punto di riferimento per la causa palestinese e ne sono convinti al punto da portare "il verbo" della relatrice Ong per la Palestina nelle scuole. Gli ultimi due casi sono esplosi in Toscana ma in scuole di ordine e grado diverso, perché quasi nelle stesse ore presso una scuola media di Massa è stato trasmesso il webinar di Albanese messo a disposizione del "materiale didattico" dei cosiddetti "Docenti per Gaza" mentre in una scuola superiore c'è stato un intervento in videocollegamento di quasi due ore.

Sfogliando il materiale didattico dei "Docenti per Gaza" si trova il progetto "Quando il mondo dorme. Francesca Albanese incontra le scuole", che ha tra le sue finalità "guardare oltre i titoli dei giornali e le narrazioni dominanti, a non cedere all’indifferenza, a non lasciare che il mondo continui a “dormire” mentre un’ingiustizia così profonda si compie davanti ai nostri occhi". È un progetto dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado ed è probabilmente in questo contesto che si inseriscono i due incontri e di Massa e di Pisa.

"Apprendiamo che una classe che frequenta la seconda media, ha seguito un webinar, proposto dalla rete di insegnanti ‘Docenti per Gaza’, con Francesca Albanese, dedicato alle tematiche tratte dal suo libro ‘Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina’. La formazione che la scuola garantisce agli studenti, non è certo arricchita e resa completa da chi, di mestiere, professa il pensiero unico, una attivista che non perde occasione per sbandierare la propria visione monolaterale, e che, nel 2022, come si è appreso dai media, è stata relatrice ad una conferenza al fianco di noti esponenti di Hamas, oltre a minimizzare, di fatto, la violenta vandalizzazione della redazione de La Stampa, sperando che servisse da ‘monito’ ai giornalisti", ha dichiarato il deputato e capogruppo della commissione Istruzione di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese. Secondo lui, il webinar "assume lo sgradevole sapore dell’indottrinamento senza contraddittorio e senza confronto. Presenterò un’interrogazione parlamentare in merito".

Toni simili si ritrovano nelle dichiarazioni dell'eurodeputata Susanna Ceccardi e del capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Giovanni Pasqualino, a proposito dell'incontro presso la scuola superiore di Pisa. "Giustificare il terrorismo di Hamas e propagandare l’antisemitismo è orribile, ma farlo nell’assemblea di istituto di una scuola, tramite una videoconferenza di due ore, senza contraddittorio e con domande filtrate in anticipo, lo è ancora di più", hanno dichiarato i due esponenti leghisti, che ora chiedono "chi ha autorizzato questo format, chi ha approvato la partecipazione e chi ha deciso di eliminare ogni possibile contraddittorio su un tema tanto delicato". Anche Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione, è intervenuto sul tema sottolineando "l’obbligo per gli studenti di inviare le domande un giorno prima, escludendo così la possibilità di fare domande a sorpresa e non concordate".

Perché, si chiede Sasso, "continuano a utilizzare le scuole come palcoscenico per propagandare la propria ideologia? Non accetto e non resto in silenzio dinanzi alla strumentalizzazione di minorenni".

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