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Hamas-connection, dopo lo scoop del Giornale Albanese fa la vittima: “Killeraggio contro di me”

La relatrice speciale dell'Onu sostiene di non aver mai avuto rapporti con Hamas e di non sapere chi ci fosse in sala durante quella conferenza

Hamas-connection, dopo lo scoop del Giornale Albanese fa la vittima: “Killeraggio contro di me”
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Pochi giri di lancette dopo la notizia esclusiva pubblicata da "Il Giornale" in edicola questa mattina a firma di Giulia Sorrentino e Fausto Biloslavo (qui l'articolo), Francesca Albanese ha replicato con un lungo post pubblicato sui social. "Scandalosa l'ultima fandonia messa in circolazione da Il Giornale, che rilancia una bufala prodotta da UN watch circa tre anni fa", scrive la relatrice speciale dell'Onu per la Palestina. Dichiara che non sia vero, anzi che sia "falsissimo" quanto riportato da questa testa, ossia che "nel 2022 avrei detto in una conferenza pubblica 'ai leader di Hamas' che avevano il diritto di resistere".

La conferenza, prosegue nel suo intervento, "era organizzata da una ONG palestinese a Gaza (Council of Foreign Relations) con tanto di Logo dell'Autorità Palestinese in cima al programma, alla quale il mio predecessore aveva partecipato negli anni precedenti e anche per questo, ebbi il supporto dell'Onu". Afferma che "persino giornalisti legati ad Israele hanno controllato e chiuso la faccenda, chiaramente spuria". E nega categoricamente di aver detto "si certo avete il diritto di resistere" ad Hamas. "Mai avuta nessuna interazione con Hamas. MAI. Ma certo, collegandomi da remoto, io così come gli altri ospiti internazionali, non avevo alcuna idea di o controllo su chi fosse in sala", si giustifica a fronte di quanto scritto nell'articolo de "il Giornale", dove si spiega che è "difficile essere invitati in certi contesti senza essere conoscenza dei relatori".

Quindi, Albanese sostiene di aver risposto "ad una domanda dal pubblico sulla resistenza, dopo aver presentato il mio primo rapporto sull'autodeterminazione del Popolo palestinese, in cui trattavo l'argomento" dicendo che "il diritto internazionale riconosce il diritto alla resistenza al popolo palestinese, come a qualsiasi altro popolo sotto oppressione e controllo straniero". Al tempo stesso, scrive ancora, "ho aggiunto, non si è più negli anni '70 quando, al tempo della decolonizzazione, la resistenza veniva esaltata (date un'occhiata al testo dell'articolo 7 della Costituzione portoghese per capire di cosa parlo), oggi siamo nell'era del post 11 settembre e la resistenza viene spesso e volentieri stigmatizzata e assimilata al terrorismo". Ci tiene poi a specificare di aver ricordato che "ricordato in quell'occasione come faccio sempre - la resistenza è legittima fino a che si concentra su obiettivi militari, e non civili. Toccare i civilli è un crimine sempre, che a commetterlo siano gli Israeliani o i palestinesi".

Ha speso molte parole per replicare all'articolo di Sorrentino e Biloslavo su il Giornale, accusandolo di non aver preso in considerazione che "già nel 2023, l'Onu, come da procedura, esaminò la questione sulla base di quanto addotto da UN watch, dandomi ragione e quindi chiudendo il caso" e di "continuare il killeraggio nei miei confronti e dipingermi come una

facinorisa, un'estremista, legata as Hamas". Anche la chiusura è interamente dedicata a questa testata: "Sia sempre protetta la libertà di stampa, da non confondere con la libertà di diffamare impunemente".

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