Gaza, entrano i primi camion di aiuti italiani. Croce Rossa: "Uccisi due nostri operatori"

Due operatori della Croce Rossa uccisi a Gaza. Almeno 38 i morti nei raid israeliani. Intanto aiuti umanitari italiani entrano nella Striscia, ma molti camion vengono saccheggiati o rubati

Gaza, entrano i primi camion di aiuti italiani. Croce Rossa: "Uccisi due nostri operatori"
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Due membri del personale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal, sono stati uccisi in un attacco condotto contro la loro abitazione a Khan Yunis. La notizia è stata confermata dall’organizzazione attraverso un comunicato pubblicato sulla piattaforma X, dove si esprime "profondo cordoglio" per la perdita dei due collaboratori.

Nuova escalation nella Striscia

La loro morte sottolinea ancora una volta l’intollerabile tributo di vite umane tra la popolazione civile di Gaza”, ha dichiarato il CICR, che rinnova l’appello urgente per un cessate-il-fuoco e la protezione dei civili, inclusi operatori sanitari e umanitari. Secondo una dichiarazione della delegazione del CICR in Israele, Cisgiordania e Gaza, Eid era impiegato come responsabile della contaminazione delle armi, mentre Abu Hilal era una guardia di sicurezza presso l'ospedale da campo della Croce Rossa a Rafah.

Le ultime 24 ore hanno visto nuovi raid israeliani su Gaza, che secondo fonti mediche locali hanno causato almeno 38 morti, tra cui una madre con i suoi due figli, uccisi mentre si rifugiavano in una tenda a Deir al-Balah. Cinque ulteriori vittime, comprese due donne e un bambino, sono state registrate a Jabaliya, nel nord del territorio.

L'arrivo dei convogli umanitari

Nel frattempo, sono arrivati nella Striscia di Gaza i primi nove dei quindici camion carichi di aiuti umanitari finanziati dall’Italia nell’ambito del progetto Food for Gaza, in collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM). I mezzi hanno superato il valico israeliano di Kerem Shalom e gli altri sei dovrebbero seguirli nelle prossime ore, secondo quanto comunicato dal Ministero degli Esteri italiano.

I media di Gaza hanno pubblicato alcuni filmati che mostrano decine di persone che tentano di saccheggiare un camion che trasportava aiuti umanitari nel centro di Gaza City. Lo riporta The Times of Israel. Il video mostra la folla che cerca di scaricare gli aiuti dal veicolo prima che si sentano degli spari che spingono le persone che si erano accalcate a disperdersi. Non è chiaro se il camion abbia raggiunto la destinazione prevista o se sia stato saccheggiato. Un incidente simile era stato segnalato ieri a Khan Younis, dove, decine di persone avevano circondato un altro camion di aiuti umanitari e ne avevano preso il contenuto. Sempre ieri un'organizzazione umanitaria affiliata agli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che, dei 24 camion inviati a Gaza nei giorni scorsi carichi principalmente di farina e prodotti da forno, 23 sono stati rubati e non hanno mai raggiunto le destinazioni previste, come panetterie o magazzini di stoccaggio nella Striscia.

Le tensioni regionali e il pressing Usa

L’esercito israeliano ha dichiarato che le segnalazioni di vittime civili non coinvolte sono oggetto di indagine. Tel Aviv accusa Hamas di operare deliberatamente in aree densamente popolate, esponendo così i civili al fuoco incrociato. “Questa guerra non sarà infinita”, ha affermato il capo di Stato maggiore israeliano Eyal Zamir durante una visita a Khan Yunis, anche se gli ultimi negoziati per una tregua tenutisi in Qatar non hanno prodotto risultati concreti. Non si fermano nemmeno le tensioni regionali: oggi l’esercito israeliano ha intercettato un missile lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen, che ha fatto scattare l’allarme aereo anche a Gerusalemme. Gli Houthi, alleati dell’Iran, hanno intensificato gli attacchi missilistici contro Israele e contro navi commerciali nel Mar Rosso, presentandoli come ritorsioni per la guerra a Gaza. Secondo fonti statunitensi, un cessate il fuoco informale annunciato dagli Houthi non riguarderebbe gli attacchi diretti a Israele.

Da Washington aumenta, tuttavia, il pressing su Israele al fine di rinviare la loro operazione militare su vasta scala a Gaza, nell'ambito degli sforzi per portare a termine i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo hanno riferito al Jerusalem Post due fonti a conoscenza della questione, spiegando che la richiesta comprende due elementi chiave: ritardare l'operazione e consentire che i negoziati in corso procedano parallelamente all'operazione militare. Sebbene Israele stia attualmente conducendo operazioni significative a Gaza, i funzionari di israeliani hanno chiarito che, una volta iniziata l'operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui entra, nemmeno nell'ambito di un potenziale accordo.

Gli obiettivi di Israele

Attualmente le forze israeliane hanno il controllo di circa il 40% del territorio della Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato da The Times of Israel, l’esercito prevede di estendere l’occupazione fino a raggiungere il 75% dell’area entro due mesi, nell’ambito di una nuova campagna militare contro Hamas. Questo piano comporterebbe il confinamento della popolazione palestinese – circa due milioni di persone – in tre ristrette aree, equivalenti complessivamente a solo un quarto della Striscia. L’operazione terrestre su larga scala, una volta avviata, spingerà dunque la maggioranza degli abitanti in un territorio significativamente ridotto.

Secondo i piani, con la grande offensiva terrestre i palestinesi saranno costretti a rifugiarsi in 3 piccole zone di Gaza: una nuova "zona sicura" nell'area di Mawasi, sulla costa meridionale della Striscia; una striscia di terra nel centro di Gaza, a Deir al-Balah e Nuseirat, dove l'Idf non ha operato con forze di terra; e il centro di Gaza City, dove molti

palestinesi erano tornati all'inizio di quest'anno. Secondo le stime attuali dell'Idf, circa 700mila palestinesi risiedono nella zona di Mawasi, 300mila-350mila nel centro di Gaza e circa un milione nella città di Gaza.

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