Guerra ibrida e attacchi Gps: così la Russia oscura i cieli d’Europa

A Kaliningrad spunta un’antenna gigante per monitorare Nato e sottomarini nel Baltico. L’85% dei voli in Estonia colpito da disturbi

Guerra ibrida e attacchi Gps: così la Russia oscura i cieli d’Europa
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Un presunto attacco di interferenza russa contro Ursula von der Leyen ha disattivato i servizi di navigazione Gps in un aeroporto bulgaro, costringendo il velivolo della presidente della Commissione Ue ad atterrare utilizzando mappe cartacee. Ma non si tratta di una novità, i dati parlano chiaro: oltre otto voli su dieci sono vittima di attacchi di Mosca ai Gps.

Il Cremlino ha intensificato la guerra ibrida contro la Nato e ha messo nel mirino anche il trasporto aereo. Entrando nel dettaglio, le basi situate nell'area di Kaliningrad - che hanno tra gli obiettivi anche Starlink - disturbano le comunicazioni radio e Gps provocando interferenze, inviano segnali falsi e oscurano le rotte. Secondo i recenti report, tra sabotaggi, spionaggio e altre azioni nascoste, le offensive riguardano principalmente le tratte dei Paesi Baltici e scandinavi.

Come evidenziato dal Messaggero, secondo il database open source creato dall’International Institute for Strategic Studies (IISS) il sabotaggio russo ha preso di mira le infrastrutture critiche europee. L’obiettivo? Minare la stabilità dei governi del Vecchio Continente, intaccare il sostegno all’Ucraina imponendo costi sociali ed economici significativi e indebolire la capacità dell’Alleanza atlantica di rispondere all’aggressione russa.

Secondo quanto riferito da Bloomberg, lo scorso 23 agosto gli Stati europei lungo il confine occidentale della Russia e il Mar Baltico – in particolare Finlandia, Polonia e Svezia – hanno espresso preoccupazione per l’aumento di interferenze e falsificazioni di segnali Gps negli ultimi mesi. Ma non solo, è stato segnalato un rialzo delle installazioni russe di guerra elettronica (EW). In particolare, un regolatore di Tallinn ha affermato che l’85 per cento dei voli nel paese subisce interruzioni del segnale e che si è verificato un rapido aumento dello "spoofing" di coordinate errate. Inoltre la Lituania ha accusato il Cremlino di aver orchestrato un picco di interferenze Gps a fine luglio 2025, causando un aumento di 22 volte degli incidenti di interferenze Gps nel Paese a partire dal luglio 2024.

Il 15 agosto l’agenzia investigativa indipendente Tochnyi ha diffuso immagini satellitari che documentano l’avanzamento dei lavori per un grande impianto di antenne militari nel territorio russo di Kaliningrad. Il complesso, situato a sud della città di Chernyakhovsk a circa 25 chilometri dal confine con la Polonia, appare essere un Circularly Disposed Antenna Array (CDAA), una struttura composta da una serie di antenne disposte in cerchi concentrici intorno a un nucleo centrale. Secondo l’analisi tecnica riportata dagli esperti, l’impianto — una volta operativo — potrebbe essere utilizzato per attività di sorveglianza e raccolta di segnali radio, come il monitoraggio delle comunicazioni in Europa orientale e nel Mar Baltico, nonché per le comunicazioni con sottomarini russi operanti nel Baltico o nell’Atlantico settentrionale.

Il CDAA è un sistema noto per le sue capacità di ricezione a lungo raggio: la sua configurazione permette di intercettare, localizzare e analizzare segnali radio a diverse frequenze. Alcune installazioni di questo tipo sono progettate anche per trasmettere segnali verso unità sommerse. Storicamente, tecnologie simili furono sviluppate per scopi militari durante la Seconda guerra mondiale e ampiamente adottate nella Guerra Fredda per scopi di intelligence elettronica. Le dimensioni dell’installazione in costruzione sembrano particolarmente significative. Dalle immagini satellitari, il diametro del cerchio esterno più grande raggiungerebbe circa 1,6 chilometri, rendendolo uno dei CDAA più estesi esistenti. Facendo un confronto, la struttura di questo tipo più grande in Europa — situata in Germania, nei pressi di Augusta — misura 410 metri di diametro. Gli esperti stimano che, con queste dimensioni, l’impianto possa avere un raggio operativo teorico fino a 7400 chilometri.

I lavori sarebbero iniziati nel 2023 e, secondo le fonti consultate da Tochnyi, la costruzione è ancora in corso. Non è chiaro quando la struttura sarà completata, ma le stime indicano che potrebbe essere pronta nel giro di alcuni mesi o nel corso dei prossimi anni.

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