Guerra in Israele

La granata poi l'esecuzione a sangue freddo: l'orrore di Hamas sulle soldatesse ferite

I terroristi hanno sparato a bruciapelo contro un gruppo di soldatesse dell'Idf, ferite e inermi, all'interno di una base militare. I video del massacro sono stati condivisi su Telegram da "South first responders"

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Man mano che passano i giorni, emergono sempre più testimonianze sulle atrocità compiute dai terroristi palestinesi che sabato 7 ottobre hanno attaccato lo Stato di Israele, massacrando centinaia di persone in kibbutz, villaggi e installazioni militari vicine al confine con la Striscia di Gaza. Il canale Telegram “South first responders” continua a condividere video e foto della carneficina di cui si sono resi protagonisti gli uomini di Hamas. Domenica 15 ottobre, i soccorritori israeliani hanno caricato due filmati girati da uno dei terroristi con una GoPro. In essi, si vede un commando entrare in una base dell’Idf non meglio specificata e uccidere a sangue freddo un gruppo di soldatesse nascoste sotto un tavolo.

Nel primo video, tre membri dell’organizzazione terroristica fanno il loro ingresso in una stanza in cui, secondo “South first responders”, avevano prima tirato una granata. Le militari sono ferite e si coprono la testa. Gli uomini di Hamas dovrebbero catturarle, visto che si tratta a tutti gli effetti di prigionieri di guerra. Invece, uno di loro sposta una sedia e un altro inizia a sparare a bruciapelo contro le donne inermi.

Per assicurarsi di averle uccise, nel secondo filmato i terroristi aprono di nuovo il fuoco sui corpi martoriati delle soldatesse. Una vera e propria esecuzione, in aperta violazione delle norme del diritto internazionale.

Secondo l’articolo 13 della Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, infatti, essi “devono essere sempre trattati con umanità” e “ogni atto o omissione illecita da parte della Potenza detentrice che provochi la morte o metta gravemente in pericolo la salute di un prigionieri di guerra in suo potere è proibito e sarà considerata una grave infrazione di questa Convenzione”. Per non dimenticare l’articolo 14, che stabilisce esplicitamente come “i prigionieri di guerra hanno diritto, in ogni circostanza, al rispetto della loro personalità e del loro onore”.

Questa ennesima carneficina si aggiunge al lungo elenco di crimini compiuti da Hamas nelle ore in cui i suoi commando hanno imperversato nel territorio israeliano come un’orda di barbari sanguinari. I loro piani sono ben organizzati, con tanto di schemi operativi, e anche l’equipaggiamento di cui sono muniti scimmiotta quello di un vero esercito. Le loro azioni, però, parlano chiaro.

I bambini decapitati, le persone massacrate o bruciate vive nei loro villaggi e le esecuzioni sono la prova del fatto che questi “combattenti della resistenza” sono solo dei macellai, che mascherano il loro obiettivo genocida dietro la bandiera della libertà per la Palestina.

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