I piani dell’Ue contro i droni russi. L’avviso di Putin: "Pronti a tutto"

Zelensky a Copenaghen: "Misure timide non serviranno". Macron: "I velivoli di Mosca possono essere abbattuti". Lo Zar: "Paesi Nato in guerra contro di noi"

I piani dell’Ue contro i droni russi. L’avviso di Putin: "Pronti a tutto"
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Caro Zelensky siamo con te, ma adesso insegnaci ad abbattere i droni russi, e se tutto andrà bene ti daremo il benvenuto nell'Ue convincendo Orbán. Si possono così riassumere i contenuti del settimo vertice della Comunità Politica Europea (CPE) di Copenaghen. Alla piattaforma, nata nel 2022 per offrire ai leader delle 47 Nazioni europee un dialogo sui principali temi dell'agenda internazionale, si è parlato soprattutto di sicurezza, alla luce delle recenti e reiterate provocazioni di Putin nei confronti dell'Occidente con lo sconfinamento di droni e jet militari. Per Zelensky, collegato in video, è stata l'occasione per tastare il polso degli alleati che stanno chiedendo la sua consulenza per cancellare l'incubo del ronzio nei cieli. L'Ucraina vanta lo sfortunato primato d'aggressione: oltre 50mila droni dall'inizio delle ostilità. Sa cosa significhi intercettarli e abbatterli spesso in condizioni precarie. Per queste ragioni Zelensky vuole lavorare con l'Ue per aiutarla a mettere in funzione una deterrenza adeguata. «Dobbiamo agire insieme e con forza. I nostri ragazzi sono arrivati qui in Danimarca e hanno iniziato la loro missione. Siamo pronti a condividere questa esperienza con voi partner. È solo l'inizio, un primo passo nel percorso verso un efficace muro contro i droni per proteggere l'Europa».

È chiaro che tutto questo ha un prezzo, che Kiev quantifica con la possibilità di percorrere una strada privilegiata per entrare nell'Ue. Zelensky ne ha parlato con la premier danese Frederiksen (presidente di turno dell'Ue), con la presidente della Commissione europea von der Leyen, e con l'omologo del Consiglio europeo Costa. «Sostenere Moldavia, Ucraina e Balcani occidentali nel loro percorso verso l'adesione è fondamentale. Abbiamo bisogno di progressi concreti. L'Ucraina ha completato il processo di screening. Siamo pronti ad aprire il cluster 1. E questo deve essere fatto, esattamente come concordato. Ciò rafforzerà sicuramente la situazione generale», ha messo in chiaro Zelensky.

Particolarmente profondo l'endorsement della padrona di casa Fredriksen, che parlando alla plenaria della Epc si è rivolta al «caro Volodymyr. Hai fatto quello che nessuno pensava possibile: per alcuni Paesi la minaccia russa è molto presente, per altri ancora lontana, ma nessuno può illudersi, la posta in gioco non era solo l'Ucraina ma l'Europa. Non ci sono segnali che il fervore imperiale di Putin si fermi».

Per la von der Leyen l'obiettivo «rimane un'Ucraina forte e libera. La Russia deve sapere che l'Ue e i suoi partner hanno la volontà e i mezzi per continuare a sostenerla fino a quando non sarà raggiunta pace giusta e duratura». Il presidente polacco Tusk vede nei droni «un nuovo tipo di conflitto, ma siamo già in guerra», Macron invece è scettico: «Stiamo parlando di più di 3mila chilometri di confine. Pensate che sia totalmente fattibile? La risposta è no. Esiste invece la necessità di aumentare la pressione sulla flotta ombra di Mosca». L'inquilino dell'Eliseo ha rivelato che i vertici militari dei Paesi europei che fanno parte della «coalizione dei volenterosi» si vedranno nei prossimi giorni per sviluppare azioni congiunte. Orbán continua a mettersi di traverso e avverte, «noi siamo per la pace, altri per la guerra. Le opinioni sono distanti». Ma il tedesco Merz ammonisce: «Serve unità per non essere sottovalutati da Putin».

Lo zar replica dicendo che «è impossibile credere che la

Russia voglia attaccare l'Europa, ma la nostra risposta alla loro militarizzazione sarà convincente. Se il conflitto con Kiev continua la responsabilità sarà dell'Ue che sacrifica il popolo ucraino per i propri interessi».

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