
Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato un’estensione delle operazioni terrestri nella Striscia di Gaza, con attacchi condotti in nuove aree su ordine del capo di Stato maggiore, il tenente generale Eyal Zamir. “Nelle ultime 24 ore – ha dichiarato l’esercito – le truppe hanno intensificato le manovre, eliminato combattenti e distrutto numerosi depositi di armi e infrastrutture militari, sia in superficie che nel sottosuolo”. L’intensificazione dell’offensiva riguarda nuove aree dell’enclave. Contestualmente, l’Aeronautica israeliana ha colpito decine di obiettivi in tutta Gaza, tra cui cellule armate, edifici utilizzati da gruppi militanti, tunnel e depositi di armamenti.
Le IDF negano, inoltre, le notizie secondo cui le truppe sarebbero operative all'interno del complesso dell'Ospedale europeo a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. "Contrariamente a quanto riportato, le IDF non stanno operando all'interno del complesso dell'Ospedale europeo", afferma l'esercito. In precedenza i media palestinesi avevano dichiarato che le truppe stavano demolendo il muro posteriore dell'ospedale.
Durante la notte, truppe israeliane hanno aperto il fuoco contro “sospetti che si stavano avvicinando alle forze” a circa un chilometro da un centro di distribuzione alimentare a Rafah, nel sud della Striscia, secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa israeliane. L'episodio è avvenuto poche ore prima dell’apertura del sito umanitario. Secondo il media office del governo di Hamas, tre persone sarebbero rimaste uccise e altre 35 ferite. Le cifre non sono al momento verificabili in modo indipendente. L’esercito israeliano ha dichiarato di essere a conoscenza dei rapporti sulle vittime e di aver aperto un’indagine sull’incidente.
Il sito era gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF). In una nota, la GHF ha ribadito che la distribuzione odierna si è svolta senza incidenti e ha respinto “resoconti inaccurati o deliberatamente falsi” su sparatorie e caos nei pressi dei suoi punti di consegna. La fondazione aveva già avvertito in precedenza che avvicinarsi ai siti prima dell’orario di apertura (le 5 del mattino) comporta rischi a causa delle operazioni militari in corso nelle zone controllate dall’IDF.
L’esercito israeliano ha precisato che le sue truppe non ostacolano l’accesso della popolazione civile agli aiuti, ma che i colpi sarebbero stati sparati verso individui ritenuti una minaccia, in un’area lontana circa un chilometro dal sito di distribuzione. Secondo l’IDF, Hamas sta cercando in tutti i modi di sabotare il sistema di aiuti: “È un’organizzazione terroristica brutale che affama e mette in pericolo la sua stessa popolazione per mantenere il potere nella Striscia”. Secondo Hamas, anche il giorno precedente si sarebbero verificati episodi simili, con truppe israeliane che avrebbero aperto il fuoco nei pressi di un altro centro di distribuzione, causando 31 morti, una versione che GHF smentisce.
L’offensiva è stata accompagnata da una nuova ondata di raid aerei: decine gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana in tutta la Striscia, inclusi tunnel, edifici usati da gruppi armati e presunte cellule terroristiche. L’escalation sul campo arriva mentre la comunità internazionale torna a lanciare l’allarme sulla situazione umanitaria. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha reagito con durezza alle notizie di civili palestinesi colpiti mentre cercavano di ottenere aiuti. “È inaccettabile che le persone debbano rischiare la vita per un pasto.
Serve subito un’indagine indipendente. Chi ha responsabilità deve rispondere”, ha detto. Il capo dell’ONU ha concluso rinnovando la richiesta di un cessate il fuoco immediato e duraturo, e del rilascio senza condizioni di tutti gli ostaggi.