Guerra in Israele

Combattimenti in corso a Gaza. Raid sui campi profughi, Hamas: "Libereremo ostaggi stranieri"

Si combatte all'interno della Striscia, dove si sono intensificate le operazioni militari dell'esercito israeliano. Hamas accusa l'aviazione di Tel Aviv: "Bombardato il campo profughi di Jabalya". Fatah proclama giornata della rabbia. Le ultime notizie

Il campo profughi di Jabalya.
Il campo profughi di Jabalya.
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Il 25esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas è iniziato con bombardamenti a tappeto nella Striscia di Gaza. Le Idf hanno fatto sapere di aver colpito 300 obiettivi nelle ultime 24 ore. L'aviazione di Tel Aviv ha distrutto anche depositi di armi e postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in risposta a lanci di razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Le truppe di terra, intanto, hanno continuato la loro avanzata nel territorio controllato da Hamas. Fonti militari hanno riferito di "duri scontri" con i terroristi palestinesi, che hanno fatto uso di mitragliatrici e missili anticarro. La tensione è rimasta alta anche in Cisgiordania dove, secondo i media dell'Anp, un gruppo di coloni ha dato fuoco ad una casa in un villaggio a sud di Hebron. Sul fronte degli aiuti umanitari, altri 14 camion sono entrati ieri dal valico di Rafah, portando il totale a 47. Nella giornata odierna, i veicoli carichi di beni di prima necessità in ingresso nell'exclave sono 80. L'esercito israeliano ha anche aggiornato il numero degli ostaggi nelle mani di Hamas, portandolo a 240. Fonti mediche locali, citate da al Jazeera e dall'Ansa, riportano ora un imponente bombardamento sul campo profughi di Jabalya, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Ci sarebbero numerose vittime e feriti. Secondo il ministero dell'Interno dell'enclave palestinese, controllato da Hamas, la zona residenziale sarebbe stata colpita da sei bombe da una tonnellata. Fatah, il partito del presidente dell'Anp Abu Mazen, ha proclamato una "giornata di rabbia" dopo il raid nel campo profughi. Domani invece il valico di Rafah, al confine con l'Egitto, verrà aperto per consentire ai feriti palestinesi di ricevere cure mediche. I terroristi hanno inoltre comunicato l'intenzione di liberare alcuni stranieri tenuti in ostaggio a Gaza.

Aiuti umanitari , sono stati 59 i camion arrivati nella Striscia di Gaza

Un totale di 59 camion carichi di aiuti umanitari sono arrivati ​oggi nella Striscia di Gaza. A renderlo noto è stata la Mezzaluna Rossa palestinese. Del convoglio facevano parte quattro camion messi a disposizione dal Comitato internazionale della Croce Rossa, il resto dalla Mezzaluna Rossa egiziana, responsabile della consegna degli aiuti da parte di diverse organizzazioni egiziane e di paesi stranieri. Quest'ultimo convoglio, che trasportava cibo, acqua e forniture mediche, porta il totale dei camion entrati a Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas a 217. Prima dell'inizio della guerra, ogni giorno nel territorio palestinese entravano in media 500 camion.

Appello dell'Ue a Israele: stop a violenze in Cisgiordania

Un portavoce dell'Ue ha fatto sapere che la recrudescenza del terrorismo dei coloni in Cisgiordania ha portato ad un numero altissimo di feriti e a comunità palestinesi costrette a lasciare le loro case. "La situazione potrebbe andare fuori controllo. Israele ha il dovere di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti, di perseguire i responsabili e di garantire l'intervento dell'Idf. E' un obbligo legale che deve essere rispettato", ha concluso.

Israele: non sappiamo più nulla di 40 dispersi

Sono 40 le persone di cui non si sa più nulla e le autorità temono che il destino di molti israeliani classificati come dispersi rimarrà sconosciuto anche dopo la guerra. Lo scrive Haaretz riferendo le stime dei funzionari della Difesa. Al momento le autorità non hanno potuto determinare se le persone che mancano all'appello siano state rapite o uccise dai terroristi. I funzionari ritengono che molti dei dispersi siano stati assassinati.

Israele: "A Jabalya colpite infrastrutture terroristi"

A due ore dal bombardamento nel campo profughi di Jabalya, le forze armate israeliane hanno annunciato le ragioni dell'attacco su vasta scala. L'obiettivo, secondo le Idf, era "una infrastruttura terroristica che apparteneva al Battaglione centrale" di Hamas, impadronitisi di edifici civili". Tra le vittime ci sarebbe anche Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, responsabile della unità Nukhba che ha condotto l'attacco omicida del 7 ottobre.

Scontri a fuoco tra Idf e Hamas

L'esercito israeliano ha riferito di pesanti combattimenti in corso tra i militari e i terroristi palestinesi nel profondo della Striscia e attorno a Gaza City. I morti tra le fila di Hamas sarebbero dozzine. L'organizzazione palestine ha affermato che le Idf stanno avanzando lungo due linee: nel settore centrale, superata l'autostrada Sallah al Din e verso l'ospedale turco per raggiungere in perpendicolare la strada al-Rashid; da nord, oltre Beit Lahya e il rione Karameh, in direzione dell'ospedale Shifa.

Morti due militari israeliani a Gaza

Due soldati israeliani sono morti oggi durante le operazioni di terra a Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che i due facevano parte della brigata Givati. Si tratta di Roei Wolf (20 anni) e Lavi Lipshitz (20 anni). Sono i primi due militari uccisi dall'inizio delle operazioni israeliane di cui si ha notizia.

Israele si prepara ad assediare la Striscia per mesi

Fonti qualificate che seguono l'evolversi della guerra hanno riferito che Israele si starebbe preparando ad un assedio di Gaza che potrebbe durare mesi. Le incursioni delle Idf si starebbero svolgendo con un'intensità superiore rispetto a quella fatta trapelare ai media, con l'obiettivo di prendere posizione alle porte di Gaza City e garantire linee di rifornimento sicure per le retrovie.

All'interno della Striscia starebbero già operando 3 divisioni dell'esercito, mentre altre 4 sarebbero fuori con scopi di protezione e di supporto. Solo quando si saranno garantire un certo margine di sicurezza, le forze israeliane lanceranno l'invasione su larga scala. Per quanto Hamas, le fonti sottolineano che la catena di comando è operativa e solo parzialmente indebolita dagli attacchi aerei.

Razzi di Hamas su Ashdod: quattro feirti

La città costiera di Ashdod è stata presa di mira da una salva di razzi provenienti dalla Striscia di Gaza. Il servizio di ambulanze di Magen David Adom ha soccorso un 50enne in gravi condizioni e altri tre feriti di 64, 46 e 35 anni, colpiti da schegge di vetro.

Comando Sud di Israele ordina l'attacco di terra

Il generale Yaron Finkelman, capo del Comando sud delle forze israeliane, ha dato l'ordine di iniziare l'attacco di terra: "Stazioni di Comando Sud, è il comandante che parla. Stiamo lanciando un attacco contro Hamas e le organizzazioni terroristiche. Il nostro obiettivo è uno, la vittoria. Non importa quanto dureranno i combattimenti, quanto saranno difficili, non ci sarà altro risultato, ma la vittoria. Combatteremo in modo professionale e potente alla luce dei valori delle Idf in cui siamo cresciuti, il principale dei quali è attenersi alla missione e lottare per la vittoria". Il generale ha affermato che "combatteremo nei vicoli, combatteremo nei tunnel, combatteremo dove necessario".

Crosetto: "Ospedale da campo a Gaza"

L'Italia potrebbe allestire un ospedale da campo a Gaza. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Guido Crosetto nell'annunciare l'invio di nuovi aiuti umanitari che sono arrivati all'aeroporto di Al Arish.

Funzionario Anp: "Hamas si sente tradito da Iran e Hezbollah"

Un funzionario della sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese ha riferito all'agenzia di stampa israeliana Tazpit Press Service che "Hamas si sente tradita da Hezbollah e dall'Iran, e sembra improbabile che uno dei due possa aiutare in modo significativo Hamas". La fonte ha affermato che "gli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro le comunità israeliane meridionali sono stati effettuati all'insaputa dell'Iran e di Hezbollah" e che i due "ha fretta di pagare un contributo diretto sostenendo Hamas, e il gruppo avrebbe capito di essere lasciato solo ad affrontare Israele".

Nei giorni scorsi, diversi alti esponenti del movimento terroristico palestinese hanno espresso delusione nei confronti dei loro alleati. Razi Hamed, molto vicino al vertice, ha detto in un'intervista che l'organizzazione di Gaza si aspettava di più dai terroristi libanesi e dalla Repubblica islamica. Ahmed Abdel Hadi, rappresentante del movimento a Beirut, ha più volte affermato che "l'Iran ha tradito i palestinesi e Hamas".

Comandante dei pasdaran in Libano

Esmail Qaani, il comandante delle forze speciali Quds dei pasdaran iraniani, si troverebbe un Libano per coordinare un possibile scontro più ampio con Israele. Lo ha riportato Amwaj.media, citato dal Times of Israle. Il successore di Qassem Soleimani sarebbe arrivato a Beirut l'8 ottobre e da allora sarebbe rimasto lì, con l'eccezione di una visita a Teheran tra il 16 e il 20 ottobre per consultazioni.

Missili di Hamas e Hezbollah contro Israele

Le sirene dell'allerta antimissile sono scattate più volte nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia di Gaza. Secondo l'esercito israeliano, un razzo ha colpito una casa nel kibbutz Nirim. Non vi sarebbero feriti. La popolazione si è ritirata nei rifugi.

Le sirene hanno suonato anche vicino al confine con il Libano, nella città di Metula. L'allarme è arrivato nel contesto di ripetuti attacchi missilistici da parte di Hezbollah e delle fazioni terroristiche palestinesi alleate nel sud del Paese dei Cedri.

Attorno alle 13:30 italiane, l'allarme è scattato anche nella zona centrale di Israele e a Tel Aviv. L'Iron Dome è entrato in azione per intercettare i razzi in arrivo.

Allarme a Eilat per un drone. Gli Houthi rivendicano: "Era nostro"

L'esercito israeliano ha fatto sapere che nella città meridionale di Eilat è stato attivato l'allarme a causa della "intrusione di un velivolo ostile", probabilmente un drone. L'insediamento è una popolare località di villeggiatura sulle rive del Mar Rosso.

L'allerta è arrivata dopo che gli Houthi, i ribelli sostenuti dall'Iran in Yemen, sono stati accusati di aver tentato di lanciare velivoli senza pilota e missili contro Israele nelle ultime due settimane. I missili sono stati abbattuti dagli Stati Uniti e dall'Arabia Saudita, mentre i droni si sono schiantati sulle città della penisola egiziana del Sinai. Attorno alle 11:30 italiane, i ribelli dello Yemen hanno rivendicato l'attacco, definito una rappresaglia contro Israele per la sua guerra con Hamas. Circa un'ora dopo, un missile sparato sempre dagli Houthi è stato intercettato sul mar Rosso. Il movimento filo-iraniano ha dichiarato che continueranno ad attaccare Israele.

Hamas attacca l'Italia: "È partner nell'aggressione al nostro popolo"

Il leader di Hamas Basem Naim, intervistato da Agorà su Rai3, si è scagliato contro l'Italia, accusandola di essere partecipe dell'aggressione "contro il nostro popolo, dal momento che purtroppo ha scelto la destra, la parte destra della storia. E' un errore gravissimo che trasforma l'Italia in una delle parti nell'aggressione contro il nostro popolo". Il rappresentante dei terroristi ha affermato che "la comunità internazionale ha la stessa responsabilità di Israele in tutte le stragi commesse contro il nostro popolo" e ha additato come una falsità il fatto che Hamas impedisca ai civili di andarsene.

Naim, inoltre, ha affermato che i terroristi non sono sicuri "di come stiano gli ostaggi. Forse circa 50 di loro sono stati uccisi e sono sotto le macerie". Il rappresentante di Hamas ha anche sottolineato che "non abbiamo neanche noi la comprensione completa di quello che è successo" durante gli attacchi del 7 ottobre. "Gli israeliani hanno immediatamente attaccato il nostro popolo e bombardato il nostro popolo". Basem Naim ha dunque espresso il desiderio di Hamas di avere una commissione d'inchiesta internazionale, che possa chiarire quelli che ha definito come "incidenti".

Herzog: "Se non ci fosse Israele, toccherebbe all'Europa"

Nell'intervista che andrà in onda questa sera a "Cinque minuti" su Rai1, Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che il con Hamas è "una battaglia per tutte le democrazie occidentali". "Bisogna capire che se non ci fosse Israele, la prossima sarebbe l'Europa", ha aggiunto il capo di Stato. "Siamo di fronte ad una civiltà di odio che proviene dall'Isis, al Qaeda, Hamas, cercano di conquistare il Medio Oriente sostenuti dall'Iran. Stiamo vedendo una tale atrocità, un tale odio, una tale barbarie, un tale sadismo, inaccettabile secondo qualsiasi norma umana". Il presidente israeliano ha anche sottolineato che da Hamas non è arrivata "nessuna reale proposta" per la liberazione degli ostaggi.

Raffica di arresti in Cisgiordania: preso alto dirigente di Hamas

Le Idf hanno comunicato di aver arrestato in Cisgiordania 38 palestinesi ricercati, inclusi 8 membri di Hamas. Tra questi vi è l'alto dirigente Nader Swafta, che si trovava a casa del padre nella città di Tubas. Le truppe israeliane hanno anche confiscato armi.

Nella città di Qabatiya, è scoppiato uno scontro a fuoco tra i soldati e i locali, dopo il lancio di esplosivi contro i militari. Tensioni anche nel campo profughi di Betlemme, dove la gente del posto ha usato bottiglie molotov.

Hamas: "Protezione civili è responsabilità dell'Onu"

L'alto esponente dell'ufficio politico di Hamas Mousa Abu Marzuk ha affermato in un'intervista che l'Onu e Israele sono responsabili della protezione dei civili palestinesi: "Tutti sanno che il 75% della popolazione della Striscia di Gaza è composto da rifugiati. Ed è responsabilità delle Nazioni Unite proteggerli. E secondo la Convenzione di Ginevra è responsabilità dell'occupante fornire loro tutti i servizi fino a quando sono sotto occupazione".

Parlando alla tv del Memri, l'Istituto di ricerca sul Medioriente con sede a Washington, Marzuk ha sottolineato che il movimento terroristico ha costruito tunnel sotterranei e non rifugi per i civili "perché non avevamo altro modo di proteggere noi stessi dall'essere colpiti e uccisi".

Eliminato un comandante di Hamas

L'esercito israeliano ha annunciato di aver eliminato Nasim Abu Ajina, il comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata nord di Hamas. Secondo le Idf, l'uomo "ha diretto il massacro dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez e nel Moshav di Netiv HaAsara". In passato, il leader terrorista ha comandato la difesa aerea di Hamas e preso parte allo sviluppo dei droni e dei parapendii. L'esercito israeliano ha affermato che "la sua eliminazione riduce in modo significativo gli sforzi di Hamas di contrastare le attività di terra israeliane".

Israele: "Stiamo colpendo tutta la Striscia"

Il portavoce delle Idf Jonathan Conricus ha affermato che l'esercito israeliano sta colpendo obiettivi di Hamas in tutta la Striscia di Gaza: "Concentreremo le nostre attività nella parte nord, il centro di gravità dei terroristi. Ma continuiamo a colpire in altre aree di Gaza. Diamo la caccia ai loro comandanti, attacchiamo le loro infrastrutture e quando c'è un obiettivo importante, colpiamo".

Ambasciatore israeliano all'Onu con stella gialla sul petto: "Mai più"

L'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite Gilad Erdan e la delegazione di Tel Aviv hanno partecipato alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza con appuntate al petto stelle di Davide gialle recanti la scritta "never again", "mai più".

Il rappresentante dello Stato ebraico ha nuovamente paragonato Hamas ai nazisti tedeschi, sottolineando le similitudini tra gli squadroni della morte tedeschi e i terroristi palestinesi dediti al massacro degli ebrei. "La differenza tra il 1939 e oggi è che abbiamo uno Stato forte e un esercito e ci difenderemo", ha affermato l'ambasciatore.

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