Guerra in Israele

Morto Nir Forti, l'ultimo dei tre italo israeliani dispersi | La diretta

Gli Stati Uniti convincono Netanyahu a rinviare l'operazione di terra sulla Striscia. Il Ministro della Difesa vola in Libano dai soldati italiani della missione Unifil. Le ultime notizie di oggi

Morto Nir Forti, l'ultimo dei tre italo israeliani dispersi | La diretta

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Israele rimanda l'assalto a Gaza. Crosetto: "Guerra Occidente-islam sarebbe drammatica" | La diretta

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Dopo 17 giorni, la guerra in Israele sta per entrare nella sua fase più acuta. Mentre il numero dei morti è salito a 6.400 (5.000 palestinesi, 1.400 israeliani), c'è apprensione per i 222 ostaggi – tra cui alcuni stranieri – tenuti da Hamas sulla Striscia di Gaza. Nell'enclave palestinese è arrivato il secondo convoglio di aiuti umanitari, dopo che ieri 14 camion sono entrati dal valico di Rafah. In una dichiarazione congiunta firmata dal presidente Joe Biden, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana Giorgia Meloni e il primo ministro britannico Rishi Sunak i leader occidentali hanno ribadito il loro sostegno allo Stato ebraico, invocando comunque il rispetto del diritto internazionale umanitario.

È una giornata di incontri e di viaggi in Medio Oriente: a Tel Aviv è previsto l'arrivo del premier greco Kyryakos Mitsotakis e del suo omologo olandese Mark Rutte; il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto è invece in Libano. L'esercito israeliano avrebbe intanto accolto la richiesta da parte degli Stati Uniti di rinviare l'operazione militare di terra sulla Striscia di Gaza, giudicata imminente. Ecco le notizie di oggi lunedì 23 ottobre.

Morto Nir Forti, ultimo dei tre italo israeliani dispersi

"Purtroppo anche Nir Forti è deceduto", scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Era l'ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir".

Attaccate infrastrutture di Hezbollah in Libano

Le forze armate israeliane hanno annunciato di avere "attaccato infrastrutture terroristiche appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano". Lo riportano i media israeliani, precisando che tra "gli obiettivi colpiti ci sono un campo militare di Hezbollah e un punto di osservazione". L'esercito israeliano ha poi sottolineato che "gli attacchi sono in risposta al lancio di razzi oggi dal territorio libanese verso Israele"

Liberazione di 50 ostaggi in cambio di carburante?

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, che citan alcune fonti, le trattative per il possibile rilascio di 50 ostaggi starebbero vacillando sulla richiesta di Hamas (a Israele) di consentire le consegne di carburante a Gaza.

Morta la seconda italo-israeliana dispersa

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto su X di aver "appreso del decesso di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis, il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas".

Hamas libera altri due ostaggi

Un portavoce di Hamas ha annunciato di aver rilasciato due ostaggi presi durante l’attacco del 7 ottobre in Israele. Lo riporta il quotidiano Haaretz. La liberazione, "per ragioni umanitarie", è stata possibile con la mediazione egiziana e del Qatar. Secondo al-Jazeera che riferisce di una dichiarazione diffusa via Telegram dalle Brigate al-Qassam, gli ostaggi liberati sarebbero Nurit Yitzhak e Yocheved Levschitz (che avrebbe 85 anni, secondo il sito israeliano Ynet). Il governo israeliano ha ringraziato l'Egitto e la Croce Rossa per il loro ruolo nel garantire il rilascio delle due anziane.

La Croce Rossa riceverà 50 ostaggi

Secondo il canale televisivo israeliano i24news, la Croce Rossa si starebbe preparando a ricevere 50 ostaggi di doppia nazionalità nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Il media di Tel Aviv ha citato fonti interne all'exclave, secondo cui l'accordo sarebbe vicino alla finalizzazione grazie alla mediazione del Qatar, che sta svolgendo un ruolo cruciale.

Gli Usa inviano ufficiali dei marines a Tel Aviv

L'amministrazione Biden ha inviato in Israele il generale dei marines James Glynn e altri ufficiali, in veste di consiglieri per l'operazione di terra. Condivideranno con le Idf le lezioni imparate dalla battaglia contro l'Isis a Mosul.

Media israeliani: "Hamas valuta benzina in cambio degli ostaggi"

Una fonte che sta partecipando ai negoziati per il rilascio degli ostaggi ha riferito al quotidiano Hareetz che Hamas sta valutando la possibilità di liberare alcuni prigionieri in cambio di carburante.

Gallant: "Operazione di terra sarà attacco letale"

Il ministro della Difesa israeliano ha confermato l'intenzione delle Idf e del governo di avviare l'offensiva di terra. In una visita nei pressi della costa di Gaza con la marina militare, Gallant ha detto ai soldati di "rimanere preparati per l'offensiva perché si farà. Sarà un attacco letale".

Israele: "I soldati si addestrano per l'operazione di terra"

Un portavoce delle Idf ha fatto sapere che i soldati israeliani stanno conducendo "una serie di esercizi in modo da aumentare le capacità per l'operazione di terra a Gaza". Queste sessioni di addestramento, a cui partecipano sia i riservisti, sia i militari in servizio attivo, vedono coinvolte "squadre di combattimento che uniscono forze di fanteria, corpi corazzati e altre unità in una serie di diversi scenari".

Hamas: "Avanti fino a una grande vittoria"

Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che il movimento terroristico non ha intenzione di arrendersi e che andrà "avanti fino a una grande vittoria". Il leader dell'organizzazione palestinese ha anche sottolineato che gli attacchi del 7 ottobre scorso sono stati "un colpo devastante" e "una pietra miliare e una svolta nella storia del conflitto". Secondo Haniyeh, infatti, Hamas è riuscita a "superato a livello militare, di sicurezza e di intelligence" e a demolire "la dottrina della sicurezza dell'entità sionista".

La minaccia dell'Iran: "Attaccheremo Haifa"

Il vice comandante dei pasdaran Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa, nel nord del Paese. Lo ha riportato su X il profilo Iran international. Parlando agli studenti dell'Università di Teheran, l'ufficiale ha affermato che "alcuni di voi giovani considerano l'azione pratica come un missile diretto su Haifa, ovviamente, se necessario, questo sarà fatto e sarà fatto senza esitazione". Secondo Favi, inoltre, le Idf hanno mentito sul tasso di intercettazioni del sistema Iron dome, che in realtà sarebbe inferiore al 30%. Il vice comandante dei pasdaran ha rivolto la sua attenzione anche contro gli Stati Uniti: "L'America ha creato Israele per la sua sicurezza e, se si sentirà insicura, lo sacrificherà facilmente".

Razzi e droni da Gaza

È ricominciato il lancio di razzi da Gaza verso il centro di Israele. Le sirene di allarme hanno allertato la popolazione nella città di Ashkelon, sulla costa. Lo fa sapere un portavoce delle Israel Defense Forces. L'esercito istraeliano ha comunicato di aver abbattuto anche due droni lanciati da Hamas.

Idf: "Droni e artiglieria contro Hezbollah"

Le forze di difesa istraeliane hanno comunicato di aver distrutto almeno tre cellule del movimento sciita Hezbollah, nel sud del Libano. Le Idf hanno colpito le postazioni dei terroristi con droni e bombardamenti di artiglieria, prevenendo attacchi con missili anticarro.

Premier olandese Rutte a Tel Aviv

Il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte è atterrato a Tel Aviv per la sua visità di solidarietà in Israele. Durante il bilarale con Netanyahu, il premier dello Stato ebraico ha affermato che "ho attraversato le guerre, ho visto cose orribili ma non ho mai visto cose così orribili. Questa è un battaglia per la nostra comune civiltà. So che comprendi che questa è una battaglia dell'umanità contro una barbara ferocia inimmaginabile".

Herzog: "Stiamo affrontando al Qaeda, Isis e Hamas"

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha mostrato durante un'intervista a Skynews il materiale recuperato da una chiavetta usb di Hamas, rinvenuta sul corpo di un terrorista morto. Al suo interno, i militari delle Idf hanno trovato istruzioni per costruire armi chimiche e un opuscolo di al Qaeda del 2003. "Stiamo parlando di materiale ufficiale di al Qaeda. Stiamo affrontando l'Is, al Qaeda e Hamas", ha denunciato il capo di Stato ebraico. "Questo serve a spiegare quando scioccante sia la situazione, nel momento in cui ci troviamo a esaminare le istruzioni di come operare e creare un'arma rudimentale con il cianuro". Herzog ha anche riconosciuto come "giustificata la rabbia e la frustrazione della gente, delle famiglie e dei rifugiati", per il senso di abbandono da parte del governo e delle forze di sicurezza a fronte degli attacchi del 7 ottobre.

Israele: "Colpito drone dal Libano"

Le Idf hanno comunicato di aver lanciato un missile intercettore verso un "obiettivo aereo sospetto" entrato nel territorio dello Stato ebraico dal Libano. Le sirene antiaeree sono state comunque attivate nel nord del Paese. Il velivolo inizialmente non identificato era un drone lanciato dagli Hezbollah.

Portavoce Unifil: "Non c'è la volontà di innalzare il conflitto"

Il portavoce della missione Onu in Libano, Andrea Tenenti, ha affermato che "la situazione è tesa, potrebbe portare a un conflitto più vasto ma allo stesso tempo, nelle conversazioni che come Unifil abbiamo con entrambe le parti, le autorità libanesi e israeliane, non c'é una vera voglia di innalzare il conflitto a un livello insostenibile". Il rappresentante della missione ha anche sottolineato che vi sono sempre dei rischi e che la situazione potrebbe degenerare, "ma non siamo ancora a questo punto. La nostra presenza è un deterrente che fino a oggi ha aiutato a far sì che ci fosse dialogo tra le parti".

Crosetto in Libano dai militari italiani

Guido Crosetto è in Libano. Il ministro della Difesa ha raggiunto il Paese dei Cedri per fare visita al contingente italiano della missione Unifil. "Tutti dobbiamo lavorare perché non ci sia un'escalation, un peggioramento del conflitto. Sarebbe drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra Occidente e islam", ha dichiarato Crosetto. "È la prima volta - ha aggiunto Crosetto ai microfoni di Rainews 24 - che vedo un attivismo così corale per evitare che la situazione peggiori. I paesi hanno capito che più che lamentarsi per gli incendi che divampano è meglio buttare acqua sul fuoco".

Terzo convoglio di aiuti entra nella Striscia

Il valico di Rafah è ancora aperto oggi un altro convoglio carico di aiuti umanitari, il terzo dall'inizio della guerra, è entrato a Gaza dall'Egitto.

Più di una dozzina di veicoli hanno passato la frontiera, unendosi ai 34 che hanno raggiunto l'exclave nel fine settimana.

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