
La Jihad Islamica ha pubblicato un nuovo video che mostra l’ostaggio israeliano Rom Braslavski, sequestrato il 7 ottobre 2023 durante l’attacco al Nova Festival e tuttora detenuto nella Striscia di Gaza. Le immagini, di forte impatto emotivo, ritraggono Braslavski visibilmente provato: in lacrime, emaciato e apparentemente indebolito. La Jihad islamica ha spiegato di aver perso i contatti con lui da due giorni.
Braslavski era un medico e risiedeva a Gerusalemme. Quando i terroristi invasero il festival, sfruttò la sua formazione medica per rimanere sul posto e assistere i feriti, prendendosi persino il tempo di nascondere i corpi per evitare che venissero rapiti da Hamas. Durante l'attacco, sarebbe rimasto ferito a entrambe le mani. Per due mesi dopo il rapimento, la sua famiglia non ha saputo se fosse stato portato a Gaza o se fosse tra le vittime.
A reagire con dolore e rabbia è stata la madre, che dopo aver visionato il filmato ha espresso pubblicamente la sua angoscia: secondo quanto riferito, la donna avrebbe descritto il figlio come “distrutto” e avrebbe implorato il suo immediato rilascio. Ha riferito di sapere quante percosse il giovane avrebbe subito, sottolineando che Rom “non piange mai” e che le sue lacrime sarebbero segno evidente di maltrattamenti. “È pelle e ossa – ha aggiunto – ha tutte le ossa fuori posto. Piange. Che sofferenza è questa?”. La signora Tami ora chiede di incontrare il primo ministro, il ministro della difesa e il capo di stato maggiore "che non prendono nemmeno il telefono per parlare con me". Ha continuato, esortando ad agire: "Hanno distrutto mio figlio. Voglio che torni a casa subito. Gli hanno tolto la barba, gli hanno tolto tutto. Perché dicevamo che era forte, ora dimostrano che non lo è. So quante botte ha ricevuto. So che Rom non piange. Se piange, è perché è stato maltrattato. Guarda come è fatto, magro come un chiodo".
Il caso di Braslavski riporta al centro dell’attenzione la questione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, rilanciando gli appelli internazionali affinché vengano trattati con umanità e rilasciati senza ulteriori ritardi. L'ultima prova visiva della sua vita è stata ricevuta da Braslavski ad aprile, 588 giorni dopo il suo rapimento al festival musicale Nova. Una settimana dopo, la sua famiglia aveva permesso che parti del video della sua prigionia venissero rese pubbliche. Nel video, Rom, il cui volto è sfocato, si è rivolto sia al Primo Ministro Benjamin Netanyahu sia al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere di un accordo per il rilascio degli ostaggi.
"Per favore, signor Primo Ministro, mi faccia uscire di qui. Trump, dove sono le sue promesse? Non aveva detto che avrebbe liberato tutti con un accordo? Mi gratto tutto il giorno e mi fa male. Non so che malattia sia".