Guerra

L'uso degli Atacms e le ipotesi strategiche: così può cambiare la guerra in Ucraina

Kiev mette a segno i missili a lungo raggio forniti dal Pentagono. Così ai russi non rimane che arretrare basi strategiche, o innalzare un bolla di difesa ovunque sia necessario per non continuare a perdere mezzi e uomini.

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Le immagini delle basi russe dove vengono mostrati elicotteri avvolti dalle fiamme e strutture devastate dalla precisione degli Atacms confermano la massima efficacia del sistema d'arma fornito dagli Stati Uniti, che è stato impiegato per la prima volta dagli ucraini nel corso del conflitto nell’Operazione denominata Dragonfly.

L'impiego dell’Atacms - che ricordiamo essere un sistema missilistico tattico capace di colpire obiettivi fino a 300 km di distanza dalla batteria di lancio - sembra essere arrivato in quello che viene riportato dagli esperti come un momento "critico" per la controffensiva ucraina lanciata dall'esercito di Kiev, e può rappresentate un enorme problema per quartier generali e tutte le basi usate delle Forze Aerospaziali russe che hanno un raggio "utile" per entrare in azione a garantire supporto alle unità terrestri.

Le forze speciali ucraine affermano in un comunicato diffuso appena ieri, martedì 17 ottobre, che l'impiego di questa nuova arma fornita in gran segreto dal Pentagono ha permesso di distruggere nove elicotteri, numerosi sistemi antiaerei, depositi di munizioni e ha arrecato danni alle piste d'atterraggio degli aeroporti a Lugansk e a Berdyansk, sul Mar d’Azov. Tali piste sono regolarmente sfruttate in atterraggio e decollo dai cacciabombardieri russi, come dai velivoli da trasporto tattici impiegati per ogni genere di rifornimento.

L'effetto sulla guerra

Fonti vicine alle Forze aerospaziali russe hanno definito l’attacco come “uno dei colpi più gravi di tutti i tempi nel distretto militare settentrionale. Se non il più grave”. L'impiego di questo nuovo asset basato su missili che rilasciano una quantità di bombe a grappolo mentre sono in prossimità degli obietti, può provocare un cambio sostanziale nelle strategie del Cremlino che già provato da pensanti perdite, si troverà ad fronte la minaccia di essere colpito anche in profondità.

Costringendolo ad innalzare ove possibile il livello delle difese antiaeree per garantire maggiore copertura a siti di una certa rilevanza; a a rinunciare - come le forze armate ucraine hanno imparato a fare fin dall'inizio del confitto - a raggruppare unità e mezzi in posizioni che possono essere a portata degli Atacms. Sistema d'arma estremamente mobile, veloce da suportare e facile da mimetizzare.

Il colpo alla logistica russa

A differenza dei mezzi e dei sistemi d’arma forniti dagli occidentali fino ad ora per non rischiare di superare la linea rossa che avrebbe condotto all'escalation, tutti sistemi in larghissima parte sacrificati del tentativo di spezzare la linea fortificata innalzata dai russi, i missili a lungo raggio Atacms potrebbero iniziare a fare la differenza (insieme agli altri sistemi a lungo raggio forniti da Francia, Gran Bretagna e prossimamente Germania, ndr) riequilibrando le forze in campo, e diminuendo l’efficienza della linea di rifornimento dell’Esercito russo che ha già mostrato la sua debolezza in merito.

I funzionari del Pentagono, riporta il New York Times, affermano che la portata di questo sistema missilistico surface-to-surface ampiamente impiegato dagli americani durante l'operazione Desert Storm e nella guerra in Iraq, è sufficiente a raggiungere "quasi tutte le principali basi che la Russia ha utilizzato per il supporto aereo e per il rifornimento delle proprie truppe in Ucraina”.

Diminuendo la superiorità aerea russa, eliminando o allontanando gli elicotteri d'attacco che bersagliano le truppe ucraine e limitando la portata del supporto aereo fornito dai cacciabombardieri, posti a una maggiore distanza dal fronte per essere meno esposti ad una simile minaccia, Kiev potrebbe dunque ottenere più successi di quanti non ne abbia ottenuti in questi ultimi mesi.

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