Il pericolo delle trappole esplosive a Rafah: morti quattro soldati israeliani

Altri sette militari della stessa unità sono rimasti feriti nella detonazione di un ordigno all'interno di un'abitazione nel quartiere di Shaboura, dove le Idf hanno successivamente trovato un tunnel di Hamas

Il pericolo delle trappole esplosive a Rafah: morti quattro soldati israeliani
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Le forze israeliane continuano ad avanzare a Rafah e, oltre agli scontri a fuoco con i terroristi, devono vedersela anche con edifici pieni di trappole esplosive. Proprio una di queste ha causato la morte di quattro soldati e il ferimento di altri sette, di cui cinque in modo grave, nella giornata del 10 giugno.

Le vittime sono Tal Pshebilski Shaulov, 24 anni di Gedera, Eitan Karlsbrun, 20 anni di Modiin, Almog Shalom, 19 anni di Hamadia e Yair Levin, 19 anni, di Givat Harel. Facevano parte dell’unità di ricognizione della brigata Givati. Secondo una prima indagine delle Idf, le truppe avevano lanciato una granata all’interno di una casa sospetta nel quartiere di Shaboura, nel tentativo di far scattare ogni possibile trappola, ed erano entrati senza che si verificasse un’esplosione. Quando però due soldati hanno fatto il loro ingresso nell’edificio a tre piani, una detonazione ha fatto crollare parte della palazzina. Tutti i feriti sono stati evacuati e portati in ospedale per ricevere cure mediche. All’interno dell’abitazione, le Idf hanno successivamente trovato un tunnel, indizio che l’edificio probabilmente apparteneva a un agente di Hamas o a civili simpatizzanti con il movimento.

Stando a quanto riportato sulla pagina X dell’esercito israeliano, negli ultimi giorni la brigata Givati è stata impegnata in una serie di scontri a fuoco a distanza ravvicinata con i terroristi nella città al confine con l’Egitto, oltre alla localizzazione e distruzione di molti Ied (esplosivi improvvisati) attraverso raid mirati. Altre unità dell’esercito, come la 99esima divisione, hanno invece continuano a ripulire la zona centrale della Striscia dalla presenza di Hamas, mentre nella sola giornata di domenica l’aeronautica ha eliminato circa 35 obiettivi in tutta l’exclave, tra cui depositi di armi, punti di osservazione, siti di lancio per missili, infrastrutture e squadre di terroristi.

Per quanto riguarda il fronte libanese, gli aerei con la stella di David hanno colpito nella notte un importante complesso degli Hezbollah nel nord del Paese dei cedri, nella città di Baalbek. Secondo l’Idf, la struttura apparteneva all’Unità 4400 del gruppo sciita, che avrebbe il compito di “rafforzare la forza logistica”, compresa la consegna di armi. Gli israeliani hanno condotto raid anche in altre zone del Paese, eliminando almeno due membri delle milizie del Partito di Dio.

In risposta, gli Hezbollah hanno lanciato verso le Alture del Golan una raffica di 50 razzi Katyusha, la maggior parte dei quali è stata abbattuta mentre gli altri sono caduti in aree aperte senza provocare feriti.

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