Raid delle Idf nella Striscia: "Uccisi cinque reporter nell'ospedale Nasser"

Netanyahu: "Riduciamo truppe in Libano con disarmo di Hezbollah". Domani a Ginevra i colloqui sul nucleare iraniano

Diretta Raid delle Idf nella Striscia: "Uccisi cinque reporter nell'ospedale Nasser"
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Un nuovo raid israeliano ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud di Gaza, provocando decine di vittime, tra cui almeno cinque giornalisti.

Le Nazioni Unite hanno ribadito che ospedali e reporter non possono essere bersagli di guerra, mentre Hamas parla di “crimine di guerra aggravato”. Israele ha annunciato un’indagine sull’attacco, dichiarando di non colpire intenzionalmente i civili. La comunità internazionale invoca responsabilità e giustizia.

Onu: "Ospedali e giornalisti non sono bersagli"

Le Nazioni Unite hanno insistito sul fatto che giornalisti e ospedali non dovrebbero mai essere presi di mira, dopo che un attacco israeliano contro un ospedale ha ucciso almeno 20 persone, tra cui cinque giornalisti. "L'uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia", ;;ha dichiarato la portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, insistendo: "I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio".

Autorità di Gaza: 58 morti nei raid israeliani nelle ultime 24 ore

Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani a Gaza sono morte 58 persone. 308 sono rimaste ferite. Lo riferisce il ministero della Salute dell'enclave, citato da Al Jazeera, secondo cui le vittime ci sono 28 persone uccise e 184 ferite mentre erano in cerca di aiuti.

Hamas: "Attacco all'ospedale Nasser è un crimine di guerra"

Hamas ha accusato Israele di aver commesso un "crimine di guerra aggravato" bombardando l'ospedale Nasser nella città di Khan Yunis, nella parte meridionale di Gaza, uccidendo almeno 20 persone tra cui 5 giornalisti. Lo riporta Reuters sul sito web. In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l'attacco fa parte della "guerra genocida" di Israele a Gaza e ha condannato gli attacchi contro gruppi protetti dal diritto internazionale. Hamas ha esortato la comunità internazionale e i leader arabi e islamici a fare pressione sugli Stati Uniti e sugli altri alleati israeliani affinché fermino l'offensiva e impediscano quello che ha definito uno "sterminio sistematico" nell'enclave. Israele ha negato le accuse di violazione del diritto internazionale e incolpa Hamas per le sofferenze a Gaza dopo gli attacchi dei miliziani del 7 ottobre 2023 contro Israele.

Protezione civile di Gaza: "Cinque reporter uccisi nel raid dell'ospedale"

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che sono cinque i giornalisti tra le almeno 20 persone uccise negli attacchi israeliani che hanno colpito l'ospedale Nasser nel sud di Gaza. Il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, ha dichiarato che "il bilancio finora è di 20 martiri, tra cui cinque giornalisti e un membro della Protezione civile". Secondo gli osservatori dei media, circa 200 giornalisti sono stati uccisi in quasi due anni di guerra tra Israele e Hamas. Secondo Sky News, il quinto reporter ucciso è Ahmed Abu Aziz, morto a causa delle ferite riportate dopo i raid.

Reuters: sconvolti per la morte del nostro reporter

"Siamo sconvolti nell'apprendere della morte del collaboratore di Reuters, Hussam al-Masri, e del ferimento di un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all'ospedale Nasser di Gaza di oggi". Lo ha dichiarato Reuters in una nota riportata sul suo sito web. "Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem", si legge nella nota

Idf: indaghiamo sull'attacco all'ospedale Nasser

L'esercito israeliano ha annunciato un'indagine sul duplice attacco lanciato oggi sull'ospedale Nasser, nel sud di Gaza. Oggi "le truppe dell'Idf hanno effettuato un attacco nella zona dell'ospedale Nasser a Khan Yunis. Il Capo di Stato Maggiore ha ordinato di condurre un'indagine preliminare il prima possibile - si legge in un comunicato su Telegram -. L'Idf si rammarica per eventuali danni causati a persone non coinvolte e non prende di mira i giornalisti in quanto tali. L'Idf agisce per mitigare il più possibile i danni alle persone non coinvolte, garantendo al contempo la sicurezza delle proprie truppe".

Al Jazeera: sale a 19 il bilancio dei morti nell'ospedale Nasser

Il numero delle vittime negli attacchi israeliani all'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, è salito a 19. Lo riporta Al Jazeera. A riferire dei 19 morti, fra cui ci sono 4 giornalisti, un responsabile del ministero della Sanità di Gaza, Zaher al-Waheid. Le vittime, che si trovavano al quarto piano dell'ospedale Nasser, sono state uccise da un doppio attacco: sempre secondo quanto riferito dal ministero, prima un missile ha colpito l'edificio e pochi istanti dopo, mentre arrivavano i soccorsi, un altro missile ha colpito nello stesso punto. L'ospedale Nasser di Khan Younis, il più grande del sud della Striscia, ha resistito a raid e bombardamenti durante i 22 mesi di guerra e i funzionari hanno più volte segnalato gravi carenze di forniture e personale. Fra i 4 giornalisti uccisi nell'attacco c'è Mariam Dagga, 33 anni, che dall'inizio della guerra a Gaza collaborava come freelance con Associated Press, oltre che con altri media, e lascia un figlio di 12 anni. Inoltre Al-Jazeera ha confermato che il suo giornalista Mohammed Salam è stato ucciso; e Reuters ha riferito che il suo cameraman Hussam al-Masri è stato ucciso e il suo fotografo Hatem Khaled è rimasto ferito. Secondo quanto riporta Al-Jazeera, il quarto giornalista ucciso sarebbe Moaz Abu Taha di Nbc.

Al Jazeera: tra le vittime del raid delle Idf un fotografo della Reuters e un reporter della Nbc

Il governo di Gaza controllato da Hamas ha reso noto che tra i quattro giornalisti uccisi oggi in un attacco dell'Idf sull'ospedale Nasser di Khan Yunis ci sono un fotografo dell'agenzia di stampa Reuters e un reporter dell'emittente statunitense NBC. Il fotoreporter della Reuters, riferisce Al Jazeera, era Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime erano il fotoreporter della stessa Al Jazeera. Mohammed Salama, e Mariam Abu Daqa, un giornalista che collaborava con diversi media, tra cui l'Independent Arabic e l'Associated Press.

Il presidente siriano conferma: colloqui avanzati con Israele su accordo di sicurezza

Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha confermato ai giornalisti arabi che il suo governo era in trattative "avanzate" con Israele per un accordo sulla sicurezza, secondo Sky News Arabic. Ha aggiunto che qualsiasi accordo si sarebbe basato sulle linee di disimpegno del 1974 concordate da Gerusalemme e Damasco dopo la guerra dello Yom Kippur un anno prima. Sharaa avrebbe anche affermato che, pur non credendo che sia giunto il momento per un accordo di pace con Israele, "non esiterà ad accettare" qualsiasi accordo che possa avvantaggiare la Siria e la regione.

Raid dell'Idf sull'ospedale Nasser: 15 morti, inclusi 4 reporter

È salito a 15, tra cui quattro giornalisti, il bilancio delle vittime dell'attacco dell'Esercito israeliano (Idf) di questa mattina contro l'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza: lo riporta il Times of Israel, che cita media palestinesi.

Media: a Gaza 23 civili uccisi dall'alba in attacchi delle Idf

Almeno 23 palestinesi, inclusi tre giornalisti, sono stati uccisi dall'alba di oggi negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza, riportano i media. Il bilancio include 14 persone, tra cui i giornalisti, uccise in un attacco con un drone kamikaze che ha preso di mira il complesso ospedaliero Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. In precedenza, l'agenzia palestinese Wafa aveva reso noto che almeno nove civili erano morti in diversi attacchi dell'Idf nel territorio, inclusi cinque membri di una famiglia nel bombardamento di una casa nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City.

Netanyahu: "Pronti a ridurre la presenza delle Idf in Libano con disarmo di Hezbollah"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato gli sforzi del Libano per procedere verso il disarmo di Hezbollah entro la fine del 2025 e ha offerto di ridurre la presenza israeliana in Libano qualora il disarmo venisse attuato. In un post su X, l’ufficio del primo ministro ha affermato di riconoscere "l’importante passo compiuto dal governo libanese", definendolo "un’opportunità cruciale per il Libano di riconquistare la propria sovranità e ristabilire l’autorità delle istituzioni statali". "Alla luce di questo importante sviluppo, Israele è pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e a lavorare insieme per un futuro più sicuro e stabile per entrambi i paesi", prosegue la nota. "Se le Forze armate libanesi adotteranno le misure necessarie per attuare il disarmo di Hezbollah, Israele intraprenderà misure reciproche, incluso un graduale ridimensionamento della presenza dell’Idf in coordinamento con il meccanismo di sicurezza guidato dagli Stati Uniti", ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu.

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