"Uno scenario da incubo..:": la profezia della Cina sulla guerra Iran-Israele

La Cina ha messo in guardia dalle gravi conseguenze di un'escalation nel caso in cui l'attuale conflitto tra Tel Aviv e Teheran dovesse trasformarsi in una guerra regionale a tutto campo

"Uno scenario da incubo..:": la profezia della Cina sulla guerra Iran-Israele
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La Cina ha condannato gli attacchi israeliani contro l'Iran mettendo in guardia dalle gravi conseguenze di un'escalation, soprattutto nel caso in cui l'attuale conflitto tra Tel Aviv e Teheran dovesse trasformarsi in una guerra regionale a tutto campo. Qual è la posizione di Pechino? Xi Jinping ha ripetuto di essere preoccupato della situazione e ha invitato entrambe le parti ad allentare le tensioni. In un contesto del genere gli esperti d'oltre Muraglia ritengono che un eventuale crollo del governo di Teheran (un risultato che molti ritengono sia auspicato da Israele e persino dagli Stati Uniti) innescherebbe il caos regionale, interromperebbe le forniture energetiche vitali e metterebbe a repentaglio i vasti interessi di Pechino in Medio Oriente.

La posizione della Cina

Secondo Einar Tangen, ricercatore senior presso il Taihe Institute di Pechino, la prospettiva della caduta del governo iraniano sarebbe uno "scenario da incubo" per Pechino. "Il 45% del petrolio cinese scorre attraverso lo Stretto di Hormuz", ha spiegato Tangen a Trt, aggiungendo che il caos regionale e l'interruzione dei flussi petroliferi avrebbero un impatto enorme sulla linfa vitale energetica e sugli interessi strategici della Cina. "Oltre a ciò, creerebbero un enorme vuoto di potere e minaccerebbero gli investimenti cinesi nella Belt and Road in tutta la regione", ha concluso. Per la cronaca, Pechino acquista circa il 90% delle esportazioni di petrolio iraniano.

Jian Gao, professore alla Shanghai International Studies University, ha definito il primo attacco di Israele all'Iran come "un'invasione della sovranità molto evidente". "Si tratta di una violazione assolutamente gravissima della Carta delle Nazioni Unite. C'è un'alta probabilità che questo tipo di attacco possa degenerare in una guerra su larga scala o su vasta scala nel prossimo futuro: questo non è ciò che la Cina desidera", ha specificato l'accademico. "La Cina considererà un attacco Usa-Israele contro l'Iran come un'escalation sconsiderata, una pericolosa violazione della Carta delle Nazioni Unite", ha affermato Tangen. "Ma la Cina non vuole uno scontro diretto con gli Stati Uniti. Continuerà a sollecitare la de-escalation, cercando di presentarsi come una potenza globale responsabile", ha concluso l'esperto.

Tra Belt and Road e mediaizone

L'escalation della guerra tra Israele e Iran minaccia le ambizioni della Belt and Road Initiative (BRI) cinese in Medio Oriente. Certo, la BRI è formata da numerosi corridoi, ma un conflitto nella regione rischia di rappresentare un duro ostacolo ai piani commerciali di Pechino. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha in ogni caso offerto il suo aiuto per facilitare il dialogo tra le due parti, sottolineando che "la forza non può portare una pace duratura".

E Taiwan? C'è chi dice che la Cina potrebbe usare la crisi in Medio Oriente come copertura per un'azione contro Taipei.

L'isola non rappresenta un obiettivo urgente per il Dragone, l'economia taiwanese è profondamente legata a quella della Cina continentale e Pechino non ha alcun interesse in una riunificazione forzata. Tuttavia, qualsiasi mossa verso l'indipendenza o dispiegamento di missili in grado di colpire Pechino supererebbe una linea rossa molto profonda provocando una rapida risposta cinese.

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