Anche oggi il fronte di Gaza è rimasto stabile. L'Idf ha ucciso in un raid due comandanti di Hamas: Muhammad Awdallah, il capo delle unità anticarro, e il leader delle forze navali Akram Hijazi. Riguardo alla distruzione dell'ospedale Al Ahli, l'esercito israeliano ha diffuso una serie di prove a sostegno della colpevolezza di un missile difettoso del Jihad islamico palestinese. Il presidente americano Joe Biden è atterrato a Tel Aviv e l'Egitto ha continuato a lavorare per la soluzione della catastrofe umanitaria imminente nel sud della Striscia di Gaza.
La distruzione dell'ospedale: scambio di accuse
La distruzione dell’ospedale Al Ahli a Gaza ha scatenato la reazione furiosa del mondo arabo. L’Anp, Hamas, Giordania e Turchia hanno subito puntato il dito contro Israele e il vertice di Amman, a cui avrebbe dovuto partecipare Joe Biden, è stato annullato. Inoltre, Tel Aviv ha ordinato l’evacuazione delle sue ambasciate in Egitto e in Marocco.
In giornata, però, l’Idf ha diffuso diversi video a sostegno della propria innocenza. In uno di questi, condiviso per la prima volta da Al Jazeera, si vede un razzo sparato da Gaza poco prima dell’esplosione. In un altro, invece, le riprese aree effettuate da un drone mostrano l’area attorno all’ospedale. Sull’asfalto si può notare un cratere di dimensioni contenute e alcuni danni su un edificio adiacente.
Le prove condivise dall’esercito israeliano sembrano incompatibili con l’ipotesi di una bomba dell’aviazione ebraica. L’Idf incolpato della tragedia un razzo difettoso del Jihad islamico palestinese, un gruppo armato affiliato ad Hamas. L’Autorità palestinese ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sulla distruzione dell’ospedale e la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha ribadito che Israele ha “diritto all’autodifesa, ma in linea con il diritto internazionale”.
La visita di Joe Biden in Israele
Il presidente americano Joe Biden è atterrato oggi in Israele. Ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu e il capo di Stato Isaac Herzog. Dopo il benvenuto all’aeroporto, il leader della Casa Bianca ha partecipato ad una riunione del gabinetto di guerra, ha incontrato i familiari degli ostaggi e Rachel Edri, la donna che ha distratto i terroristi di Hamas nella città di Okafim prima dell’arrivo dei soldati dell’Idf.
In conferenza stampa, il presidente americano ha dichiarato che “dobbiamo tener presente che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese, ha sempre portato sofferenza e i suoi orrori fanno sembrare l'Isis razionale”. Inoltre, ha sottolineato che dalle informazioni ricevute dal Pentagono la responsabilità dell’attacco all’ospedale non sarebbe di Tel Aviv.
Inoltre, il leader di Washington ha sentito al telefono il capo dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e il presidente egiziano al-Sis, che avrebbe dovuto incontrare in Giordania. Il portavoce di Hamas Osama Hamdan ha attaccato Biden per aver difeso Tel Aviv dalle accuse di aver distrutto l’ospedale, definendo gli Stati Uniti “complici di questi massacri”.
Crisi umanitaria e "tregua temporanea": il ruolo dell'Egitto
La situazione umanitaria a Gaza è in costante peggioramento. La clinica di Shifa, la struttura sanitaria più grande della Striscia, ha esaurito oggi il carburante. Gli altri ospedali hanno lamentato la carenza di medicinali e il numero sempre più ridotto di medici.
L’Egitto si è fatto avanti come possibile porto sicuro per i palestinesi. Il presidente al-Sisi ha affermato che “se Israele lo desidera, può deportare i palestinesi da Gaza nel deserto del Negev e riportarli nella Striscia alla fine della guerra”. Inoltre, Tel Aviv ha assicurato che non impedirà il transito degli aiuti umanitari dai territori controllati dal Cairo “finché si tratta di alimenti, acqua e medicinali per la popolazione civile nel sud della Striscia di Gaza”. Nessun convoglio, però, sarà autorizzato ad entrare nell’exclave passando dallo Stato ebraico fino alla liberazione degli ostaggi.
Una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiedeva una “pausa umanitaria” tra Israele e Hamas non è passata per il veto degli Stati Uniti.
Washington si è detta delusa del fatto che il testo non menzionasse il diritto di Tel Aviv all’autodifesa. Dodici membri su 15 hanno votato a favore, mentre Russia e Regno Unito si sono astenuti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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