Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che le forze americane hanno colpito la scorsa settimana una “grande struttura” in Venezuela nell’ambito della campagna contro il traffico di droga.
La dichiarazione è arrivata nel corso di un’intervista radiofonica, durante la quale Trump ha sostenuto che l’obiettivo era un impianto da cui partivano navi cariche di stupefacenti. “Avevano un grande impianto da dove provenivano le navi, ma l’abbiamo colpito, e colpito molto forte”, ha detto il presidente, senza fornire ulteriori dettagli sulla localizzazione, sulle modalità dell’operazione o sull’identità delle forze coinvolte.Parlando con il conduttore radiofonico e miliardario John Catsimatidis su WABC, Trump avrebbe, dunque, fatto la sua rivelazione bomba: le forze statunitensi hanno già iniziato a condurre operazioni terrestri in Venezuela.
Le parole di Trump non sono state accompagnate da conferme ufficiali. La Casa Bianca non ha rilasciato commenti e, secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, neppure la CIA ha confermato l’esistenza di un’operazione di questo tipo. Al momento, nessuna fonte indipendente o autorità venezuelana ha riconosciuto che vi sia stato un attacco statunitense su territorio del Paese. Proprio l’assenza di riscontri ha alimentato interrogativi negli ambienti diplomatici e mediatici americani, dove alcuni osservatori sottolineano come l’annuncio del presidente possa riferirsi a un’azione finora non resa pubblica oppure a un’operazione diversa da un raid diretto sul suolo venezuelano.
#24Dic #Sucesos Una nueva gran explosión se reportó desde la Zona Industrial del municipio San Francisco, estado Zulia, la madrugada de este 24 de diciembre.
— El Martillo Venezuela (@ElMartilloVen) December 24, 2025
Vía: @Jhormancruz1#SanFrancisco pic.twitter.com/KM74H69lRH
I vertici del governo chavista di Nicolas Maduro mantengono il silenzio sulla prima presunta incursione Usa in territorio venezuelano. Né Maduro né il ministro degli Interni, Diosdado Cabello, hanno fatto alcun cenno alla presunta operazione. La dichiarazione di Trump ha generato invece speculazioni sui social media, che puntano il dito sulla coincidenza temporale con l'esplosione avvenuta il 24 in un'azienda chimica situata nello stato di Zulia, vicino a Maracaibo, a circa 100 chilometri dal confine colombiano. Nella stessa area, lo scorso 11 settembre, si era verificata un'altra esplosione che aveva coinvolto un magazzino di fuochi pirotecnici. Le autorità locali, i vigili del fuoco e il Ministero dell’Interno venezuelano avevano parlato fin da subito di incidente industriale, escludendo ufficialmente cause di tipo militare o attacchi esterni.
Se confermate,
tuttavia, le dichiarazioni di Trump segnerebbero un passaggio significativo, perché si tratterebbe del primo attacco americano all’interno del Venezuela dall’avvio della campagna di massima pressione contro il governo di Maduro.