
Il giorno dopo il vertice di Washington, che potrebbe cambiare la storia portando la pace in Ucraina, le diplomazie si interrogano sui dettagli della trattativa, quelli
che, alla fine, faranno davvero la differenza, al di là delle buone intenzioni. Intanto, nella notte, mentre a Washington ancora erano in corso i colloqui, la Russia ha scagliato un nuovo attacco con 10 missili e 270 droni.
Lavrov: "In telefonata Putin e Trump hanno confermato intesa"
Durante la conversazione telefonica di ieri sera Vladimir Putin e Donald Trump hanno confermato la loro intesa sul fatto che la crisi in Ucraina debba essere risolta in modo tale che non si ripeta mai più e che vengano presi in considerazione gli interessi legittimi di tutti gli Stati della regione. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sottolineando che Washington è interessata a un accordo non per “preparare nuovamente l’Ucraina alla guerra, come è accaduto dopo gli accordi di Minsk”. "In particolare, affinché questa crisi non si ripeta mai più e affinché siano garantiti i diritti legali di tutti gli Stati situati in questa parte del mondo e di tutti i popoli che abitano questi Stati", ha spiegato in un'intervista a Rossiya 24. "L'intesa è stata confermata durante la conversazione telefonica di ieri sera tra il presidente Putin e il presidente Trump", ha aggiunto.
Cassis, ministro degli Esteri della Svizzera: "Putin avrà l'immunità se verrà per colloqui di pace"
"L'anno scorso il consiglio federale ha chiarito la situazione giuridica e definito le procedure" per "concedere l'immunità a una persona sottoposta a mandato di arresto internazionale" in arrivo in Svizzera, "se quella persona si presenta per una conferenza di pace, non se si presenta per motivi privati". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis a una domanda sull'eventuale immunità per Putin in caso di colloqui a Ginevra con Volodymyr Zelensky. Il presidente russo è sottoposto a mandato d'arresto internazionale da parte della Cpi.
Lavrov: "Il nostro obiettivo mai stato i territori"
L'obiettivo della Russia in Ucraina "non è mai stato" la conquista di territori, ma "la protezione" delle popolazioni russe che vi risiedono. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in un'intervista alla televisione Rossiya-24 ripresa dall'agenzia Ria Novosti. "Vorrei sottolineare ancora una volta - ha affermato il capo della diplomazia russa - che non abbiamo mai detto che dovevamo semplicemente conquistare qualche territorio. Né la Crimea, né il Donbass né la Novorossiya sono stati mai il nostro obiettivo" (Novorossiya comprende le altre regioni russe rivendicate da Mosca).
Zelensky: "Al lavoro per garanzie di sicurezza concrete"
"Ieri si sono svolti a Washington importanti colloqui con il presidente degli Stati Uniti e i leader europei. Si è trattato di un passo davvero significativo verso la fine della guerra e per garantire la sicurezza dell’Ucraina e del nostro popolo". Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Stiamo già lavorando sul contenuto concreto delle garanzie di sicurezza", ha spiegato. "Oggi proseguiamo la coordinazione a livello dei leader. Ci saranno discussioni e stiamo preparando i formati pertinenti. Continueremo a lavorare anche domani. Anche i consiglieri per la sicurezza nazionale sono ora in contatto costante. Ci saranno garanzie di sicurezza", ha aggiunto. "Ringrazio tutti i nostri partner per la determinazione e il supporto. L’Ucraina percepisce questa forza. E faremo tutto il possibile per trasformare in realtà il cammino verso la pace, attraverso la partnership, le garanzie di sicurezza e il coraggio del popolo ucraino", ha concluso.
Lavrov: "Trump vuole sinceramente arrivare alla pace"
La Russia crede che il presidente americano Donald Trump voglia "sinceramente raggiungere un risultato che sarà a lungo termine, stabile, affidabile" per la pace in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in un'intervista alla televisione Rossiya-24 ripresa dalla Tass. "Il presidente Trump e il suo team, soprattutto dopo il vertice in Alaska, hanno iniziato ad affrontare molto più profondamente la risoluzione di questa crisi, comprendendo che è necessario eliminare le cause primarie, come noi, come il presidente Putin, abbiamo costantemente detto", ha aggiunto Lavrov.
Macron e Starmer presiedono la riunione dei "volenterosi"
La riunione della Coalizione dei volenterosi, prevista per le 12.15, sarà presieduta congiuntamente dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro del Regno Unito Keir Starmer "per dare seguito all'incontro tenutosi ieri a Washington e proseguire il lavoro svolto sulla questione delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Lo apprende l'emittente Bfmtv dall'Eliseo. La riunione si terrà in videocollegamento.
Tajani: "Ginevra sede migliore per i colloqui"
"Ginevra potrebbe essere la sede giusta" per i colloqui Putin-Zelensky, "l'Italia è favorevole che si svolgano a Ginevra perché è un Paese che ha sempre lavorato per la costruzione della pace. Roma sarebbe stata anche una sede ideale, voluta da americani, ucraini e anche dagli altri ma c'è il problema della Corte Penale internazionale, quindi sarebbe stato più complicato. Credo che la sede di Ginevra possa essere la sede migliore, l'Italia è favorevole, lo dirò anche oggi al ministro Cassis". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo a Berna.
Dalla Cina sostegno a ogni sforzo per la pace
La Cina sostiene "tutti gli sforzi" per la pace tra Russia e Ucraina, all'indomani del vertice di Washington tenuto alla Casa Bianca con l'indicazione di un possibile faccia a faccia tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky da tenere nelle prossime settimane. "La Cina crede sempre che il dialogo e il negoziato siano l'unica soluzione alla crisi ucraina", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning nel briefing quotidiano, aggiungendo che Pechino "sostiene tutti gli sforzi utili a contribuire alla pace".
Kiev, nella notte 10 missili e 270 droni russi
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina nella notte - mentre erano in corso gli incontri a Washington - con 10 missili e 270 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev. Le difese aeree del Paese hanno abbattuto o neutralizzato con sistemi di guerra elettronica sei missili e 230 velivoli senza pilota. Quattro missili e 40 droni sono stati colpiti in 16 località, mentre i detriti dei velivoli distrutti sono caduti in tre località.
Macron: "Putin è un orco alle nostre porte"
La Russia "è diventata una forza destabilizzante duratura e una potenziale minaccia per molti di noi", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron intervistato dall'emittente Tf1-Lci dopo il vertice a Washington. "Un Paese che investe il 40% del suo bilancio in tali equipaggiamenti, che ha mobilitato un esercito di oltre 1,3 milioni di uomini, non tornerà a essere un sistema democratico aperto dall'oggi al domani", ha sottolineato Macron, "anche per la sua stessa sopravvivenza, Putin deve continuare a mangiare. È un predatore, un orco alle nostre porte". "Non dobbiamo essere ingenui, e lo dico con immenso rispetto per il popolo russo", precisa Macron, secondo cui "il presidente Putin ha raramente mantenuto le sue promesse". "Non dico che la Francia verrà attaccata domani - conclude - ma è una minaccia per gli europei".
Starmer: "Compiuti passi concereti"
"Abbiamo compiuto progressi concreti", ha detto il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer al termine del vertice a Washington. "L'incontro è stato positivo e costruttivo e si è percepito un vero senso di unità tra i leader europei presenti", ha aggiunto Starmer, "abbiamo ottenuto due risultati concreti. Il primo, sulla questione delle garanzie di sicurezza, è stato l'accordo secondo cui la coalizione dei paesi disponibili - ovvero 30 paesi che già collaborano sulle garanzie di sicurezza - lavorerà ora con gli Stati Uniti per coordinare tali garanzie, e abbiamo già incaricato i nostri team di svolgere ulteriori lavori dettagliati al riguardo. Questo è davvero importante per la sicurezza in Ucraina, per la sicurezza in Europa e per la sicurezza nel Regno Unito".
Ipotesi Ginevra come sede per l'incontro Putin-Zelensky
"Abbiamo deciso di avere un incontro bilaterale tra i due presidenti, poi un incontro trilaterale (con Donald Trump, ndr), e infine un incontro multilaterale in cui gli europei devono essere al tavolo". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron intervistato dall'emittente Tf1-Lci, commentando il futuro incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Un incontro del genere potrebbe aver luogo "in Europa ", ha aggiunto Macron, "è più di un'ipotesi, è la volontà collettiva". Il presidente francese ha aggiunto che si terrà in "un Paese neutrale", "forse la Svizzera, mi rivolgo a Ginevra", precisa, "o un altro Paese: l'ultima volta che ci sono stati colloqui bilaterali, è stato a Istanbul (Turchia)".
Meloni: "Inizia una nuova fase, restiamo uniti"
"Oggi inizia una nuova fase dopo tre anni, grazie a Trump e grazie allo stallo sul campo". Lo ha detto la premier italiana Giorgia Meloni durante il meeting con Donald Trump, Volodymyr Zelensky e altri leader alla Casa Bianca. "Discuteremo di garanzie per fare in modo che non succeda mai più", ha aggiunto la presidente del Consiglio. "Puoi contare sull'Italia e supporteremo tutti i tuoi sforzi verso la pace", ha detto rivolgendosi a Trump. "Grazie a lei, grazie alla forza dell'esercito ucraino, ora la pace giusta la raggiungiamo con l'unità, la raggiungiamo insieme, uniti e potere contare sull'Italia. Oggi - ha affermato la premier - parliamo delle garanzie di sicurezza che rappresentano un prerequisito per ogni tipo di pace. C'é la proposta di utilizzare una sorta di articolo 5 della Nato, siamo contenti di contribuire alle proposte di pace" e continueremo a farlo, ha concluso Meloni