
Sarebbero oltre 80.000 miliziani yemeniti pronti a sfruttare la forza d'urto dei raid americani per recuperare terreno in Yemen e allontanare i ribelli Houthi dalle coste da cui lanciano i missili contro le navi in transito nel Mar Rosso. Dietro questa operazione di terra, lo zampino degli Emirati Arabi Uniti e degli Stati Uniti, e un messaggio all'Iran che sponsorizza di ribelli dello Yemen. Ben lontani dal deporre le armi.
Secondo quanto riportato da fonti del Wall Street Journal, le milizie locali dello Yemen - si parla di almeno 80.000 unità - stanno pianificando un'offensiva di terra contro i ribelli gli Houthi sostenuti dall’Iran. È dunque probabile che membri dell’intelligence e osservatori statunitensi stiano "collaborando" con gli ufficiali yemeniti che ora possono sfruttare l’indebolimento dei ribelli Houthi duramente colpiti dai raid aerei condotti dagli americani, per guadagnare terreno. Proprio in quel settore sarebbero già in corso voli di intelligence, sorveglianza, acquisizione di obiettivi e ricognizione.
L'obiettivo di quella che secondo il Gulf Research Center con sede in Arabia Saudita, sarebbe un'offensiva su "vasta scala", sarebbe quello di riconquistare la città portuale di Hodeida, sulla costa occidentale dello Yemen attualmente attualmente controllata dagli Houthi.
La “possibilità di allontanare gli Houthi dalle aree della costa sul Mar Rosso che controllano da un decennio” sarebbe un risultato significativo per gli Stati Uniti, ora impegnati in una campagna punitiva contro gli Houthi, quanto per le milizie yemenite fedeli al governo esiliato ad Aden, che vogliono riprendere il controllo delle aree a nordovest del Paese. Area che affaccia proprio sul Mar Rosso e dal quale sono stati lanciati tutti attacchi contro le navi in transito nel Mar Rosso. Nella pianificazione dell'offensiva, sempre secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, sarebbero coinvolti gli Emirati Arabi Uniti, ufficiali Usa, e contractor americani di società private che avrebbero “assicurato consulenza alle fazioni yemenite su una possibile operazione di terra”.
Terra martoriata da conflitti e carestie, lo Yemen dove si è già consumata la guerra per procura tra Iran e Arabia Saudita, si è sempre dimostrato uno scenario estremamente complesso, dove nel tempo, e parliamo di secoli, si è creato un intreccio di rapporti e contrasti tra le potenze regionali e superpotenze globali. In questo Paese poverissimo, che ora potrebbe essere segnato da una nuova guerra per procura con molteplici scopi e mandanti, si intrecciano e si separano le volontà degli Emirati Arabi Uniti, dell'Oman, del Qatar, della Turchia, e dello Stato di Israele - quest'ultimo principale degli attacchi di ritorsione contro le rotte commerciali; le divisioni dei gruppi settario-religiosi yemeniti; e le influenze della grandi potenze globali come gli Stati Uniti, la Federazione Russa e non ultima la Repubblica Popolare Cinese. Oltre, ovviamente, all'ingerenza della Repubblica Islamica dell'Iran.
La posizione strategica dello Yemen, ai confini del cosiddetto "Mediterraneo allargato" che deve occuparsi della stabilità del Golfo di Aden e del Mar Rosso che collega l'Oriente con l'Occidente attraverso il canale di Suez, riguarda infine le potenze che, nel transito
attraverso il Mar Mediterraneo, trovano i loro interessi. Tra queste, ovviamente il Regno Unito, ma non meno tutti gli Stati che sono bagnati dal grande mare chiuso che trova al suo centro proprio l'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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