Zelensky alla Casa Bianca. Harris all'attacco: "In Usa c'è chi vuole la resa di Kiev"

Il presidente ucraino svelerà ulteriori dettagli del suo "piano di pace", ma soprattutto tenterà per l'ultima volta di persuadere il presidente Usa a cedere sull'uso delle armi a lungo raggio in territorio russo

Zelensky alla Casa Bianca. Harris all'attacco: "In Usa c'è chi vuole la resa di Kiev"
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L'ultimo tentativo di Volodymyr Zelelensky di convincere gli Stati Uniti di Joe Biden a eliminare le restrizioni sulle armi a lungo raggio passa per il tête-à-tête alla Casa Bianca. "Noi siamo al fianco dell'Ucraina ora e in futuro. Voglio essere chiaro: la Russia non vincerà la guerra", ha detto Biden accogliendo il suo omologo ucraino, ringraziandolo per aver condiviso con lui il "piano per la vittoria".

Il nuovo piano di aiuti e la stanchezza occidentale

Il piano, del quale si conoscono ancora solo i contorni, in questa fase possiede la funzione di sprone da parte di Zelensky alla crescente stanchezza anche tra i suoi più fedeli alleati occidentali. L'emergenza Medio Oriente, infatti, ha reso palpabile in questi giorni anche alla Nazioni Unite un clima di parziale distanza e disinteresse per il conflitto che aveva spinto numerose nazioni sulle barricate, nel 2022. Ma questa è stata anche la giornata del nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina, con la Casa Bianca che ha ordinato al Pentagono di stanziare tutti i fondi rimanenti già approvati dal Congresso prima della fine del mandato, nella speranza di posizionare Kiev verso la vittoria, indipendentemente dal vincitore delle elezioni Usa.

Le parole di Harris per Zelensky

"Oggi abbiamo ricevuto un nuovo pacchetto di aiuti di 7,9 milioni che sarà di grande supporto ed ho parlato con il presidente Biden del piano della vittoria, noi ci stiamo preparando a discuterne i dettagli, coordinare le nostre posizioni", ha dichiarato Zelensky prima del suo colloquio con Biden al quale è seguto un incontro con la vicepresidente, e candidata alla Casa Bianca, Kamala Harris. "I nostri team lavoreranno insieme per garantire l'applicazione dei prossimi passi e questa mattina ho avuto incontri sia al Senato e alla Camera e vi ringrazio per l'inamovibile sostegno bipartisan e i tutti gli americani, dobbiamo vincere in modo globale", ha poi aggiunto Zelensky.

La vicepresidente gli ha ribadito che il suo "sostegno per il popolo dell'Ucraina è incrollabile". E ancora che "Il popolo ucraino sta difendendo coraggiosamente le sue case e la sua patria, la sua libertà e la sua democrazia contro un dittatore brutale", ha detto Harris a Zelensky alla Casa Bianca. "Ci sono persone nel mio Paese che vorrebbero costringere l'Ucraina ad abbandonare ampie porzioni del suo territorio sovrano, che chiederebbero all'Ucraina di dichiararsi neutrale e che esigerebbero che l'Ucraina rinunciasse alle relazioni militari con altri paesi. Queste proposte sono le stesse di Putin e non sono proposte di pace. Sono proposte di resa, il che è pericoloso e irresponsabile", ha aggiunto Harris, alludendo al suo rivale.

La missione di Zelensky: convincere Biden

Un incontro che passa anche per i piani del dopoguerra che ancora tarda venire. A tal proposito, Biden ha affermato che gli Stati Uniti e gli alleati “devono sostenere l’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione sia all’UE che alla NATO e continuare a realizzare riforme per contrastare la corruzione”, assicurandosi al contempo che il Paese sia in grado di respingere eventuali futuri attacchi russi. E ha promesso il continuo sostegno degli Stati Uniti agli sforzi di ripresa e ricostruzione del Paese, in alcuni casi “utilizzando anche risorse russe”. Difficile possano avvenire colpi di scena: la Casa Bianca ha tuttavia minimizzato le speranze dell'Ucraina di raggiungere il suo obiettivo di lunga data di ottenere il permesso di lanciare missili a lungo raggio in territorio russo."Non mi aspetto che ci siano nuovi annunci su questa particolare azione o che venga presa una decisione da questo incontro", ha detto ai giornalisti la portavoce stampa Karine Jean-Pierre.

Trump accusa Zelensky del fallimento della pace

Intanto cresce, a Kiev come a Washington, il timore circa la tenuta del sostegno a Zelensky nel futuro. Su questo, il candidato del Gop Donald Trump è stato lapidario: il tycoon ha affermato che sarà in grado di "risolvere" la guerra una volta entrato in carica e ha lasciato intendere che porrà fine al sostegno degli Stati Uniti allo sforzo bellico di Kiev. "Quelle città sono sparite, sono sparite, e continuiamo a dare miliardi di dollari a un uomo che si è rifiutato di fare un accordo, Zelensky. Non c'era accordo che avrebbe potuto fare che non sarebbe stato migliore della situazione che avete adesso.

Avete un paese che è stato cancellato, impossibile da ricostruire", ha dichiarato ieri Trump dal North Carolina, dov'era per un evento elettorale. Dal palco del suo comizio, il repubblicano ha definito il presidente ucraino "probabilmente il più grande venditore sulla Terra".

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