Guerriglia finanziata dall’oppio

«Finita la raccolta del papavero d’oppio si libera la manodopera utilizzata nei campi, che può imbracciare il kalashnikov. Inoltre c’è la disponibilità finanziaria, grazie al traffico di droga, per lanciare nuovi attacchi». Parola di un veterano dell’Afghanistan, che spiega al Giornale l’impennata degli scontri contro gli italiani. Non solo: in vista delle cruciali elezioni presidenziali del 20 agosto i paracadutisti della Folgore escono dalle basi per consolidare la presenza sul territorio. «I nostri devono garantire la sicurezza di strade e itinerari che prima non erano sotto controllo - spiega da Kabul il generale Marco Bertolini, capo di Stato maggiore della missione Nato - Lo confermano gli scontri di questi giorni a Farah e Bala Murghab. A nord e a sud del nostro schieramento, distanti 400 chilometri in linea d’aria». Nella provincia di Badghis, dove si trova Bala Murghab, è in atto l’operazione Toofan (tempesta), assieme ai militari del 207° corpo d’armata afghano. L’obiettivo è aprire la strada dal settore ovest, sotto comando italiano, al nord dell’Afghanistan controllato dai tedeschi. A fine maggio gli insorti hanno piazzato ben 12 mine anti tank lungo la pista che collega Qala e Nau, il capoluogo della provincia e Bala Murghab. Lo scontro è feroce. Una trentina di militari e poliziotti afghani catturati dai talebani lo scorso mese sono stati passati per le armi. Cinque ufficiali dell’esercito di Kabul addirittura decapitati, per dare l’esempio.
Sul fronte sud, nella provincia di Farah, dove ieri mattina sono stati feriti i tre parà della Folgore, la situazione si sta scaldando. «Non è escluso che i talebani stiano cercando con le azioni a sud di distrarre forze dal nord dove si svolgono le operazioni più importanti», spiega una fonte militare. Nel settore ovest comandato dal generale Rosario Castellano non aiutano gli “errori” del pugno di ferro americano. Ieri è trapelata la notizia che nella provincia di Ghor, una delle quattro sotto il nostro controllo, sia stata sbagliata mira ancora una volta. Il vicegovernatore, Karimuddin Rezazada ha denunciato all'Associated press che 10 civili, inclusi 5 bambini, e 12 miliziani sono rimasti uccisi in un raid aereo. L’obiettivo Usa era mullah Mustafa, un signore della guerra locale sospettato di avere forti legami con l’unità Al Quds dei guardiani della rivoluzione iraniani specializzata in operazioni all’estero. Il comandante nel mirino è sfuggito al bombardamento. Gli scontri sono destinati ad aumentare tenendo conto che nel settore ovest stanno arrivando circa 3.

000 americani. Una parte dei rinforzi promessi dal presidente Usa Barack Oabama per vincere la sfida afghana. Le famose “aquile urlanti” della 101ª divisione aviotrasportata, che hanno già combattuto in Irak e Afghanistan.

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